In America è scoppiata la febbre del bidet. Da oggetto sconosciuto nella concezione di igiene americana è divenuto, negli ultimi anni, un sanitario quasi indispensabile.
Fino a qualche anno fa, infatti, il bidet compariva raramente nelle toilette delle townhouse o dei grattacieli di Manhattan.
Dal 2010, invece, tutti lo vogliono. Lo dimostrano le vendite che sono aumentate almeno del 10% ogni anno, e nel 2016 se ne sono venduti il 30% più dell’anno precedente.
Secondo BidetKing.com, la clientela è principalmente costituita da uomini e donne tra i 55 e i 70 anni, ma negli ultimi anni l’uso del bidet sta conquistando anche le fasce più giovani. In particolare, i Millennials ne hanno scoperto la grande utilità, sia da un punto di vista igienico che ambientale.
I medici, per esempio, imputano sempre di più alla scarsa igiene l’insorgere di malattie come la prostatite batterica o le infezioni urinarie. Inoltre, l’uso del bidet è anche una fonte di risparmio: in genere, infatti, secondo un articolo di Foxnews, un americano consuma mediamente almeno 40 rotoli di carta igienica all’anno (consumo che arriva a 150 rotoli per famiglia), quantità che potrebbe essere ridotta almeno del 75%.
Nei bagni dove, per questioni di spazi, non è possibile installare un bidet i produttori propongono il washlet, il water-bidet, una tazza che ha la funzione bidet incorporata. Ovviamente, esiste sia la linea economica che quella di lusso.
