“Locali per pensare”: luoghi intellettuali che ancora esistono in Italia. La proposta di segnalazione che arriva dal web

Segnalare i “Locali per pensare”: luoghi intellettuali che ancora esistono in Italia. La proposta che arriva direttamente dal web

La campagna nasce dall’esigenza di ricostruzione. Ricostruire quei contenitori di senso come bar, caffè, ristoranti che hanno rappresentato per tutto il ‘900 luoghi privilegiati. Posti in cui si incontravano e si confrontavano gli intellettuali che hanno contribuito alla nascita di nuove correnti di pensiero. Ma anche di espressione artistica, evoluzione sociale.

Una ricerca quindi di locali pubblici in cui si possa serenamente incontrarsi per parlare, riflettere e far circolare idee.

Le caratteristiche minime richieste per ottenere il riconoscimento di luogo per pensare sono, per esempio: niente musica ad alto volume, no maxischermo tv, video con diffusione sonora invadente, eventi sportivi etc, sì a uno spazio minimo e utile per socializzare, sì a un locale in sintonia con il territorio. Sì a spazi per sedere intorno a un tavolo o parlare uno di fronte all’altro.

L’esatta antitesi al ritrovo per aperitivi e comitive, soprattutto un riappropriarsi della capacità di condividere idee non valutate unicamente dal numero di like che ottenuti nei social network.

NelloPaolo Pignalosa

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