E’ uno dei temi più discussi a livello di politica europea e internazionale, un vero e proprio fenomeno che sta caratterizzando (e caratterizzerà il prossimo futuro) il ventunesimo secolo. Indipendentemente dal colore politico, tralasciando il pensiero del singolo, come spesso è stato affermato dai vari esponenti del potere esecutivo e legislativo italiano, vedere persone perdere la vita in mare non fa piacere. Nelle ultime ore, un barchino (naufragato lo scorso lunedì 7 ottobre) è stato ritrovato a poche miglia di distanza da Lampedusa. Secondo quanto filtra, sarebbero 12 i cadaveri di cui un bimbo di soli 8 mesi ritrovato abbracciato alla propria madre. Il ritrovamento è stato effettuato dal personale della Guardia Costiera (coadiuvato dal Nucleo sommozzatori), mediante l’utilizzo di un robot subacqueo.
Nei prossimi giorni saranno effettuate le operazioni di recupero.
Le dichiarazioni del personale
Sul tema è intervenuto il procuratore aggiunto di Agrigento, Salavtore Vella, il quale ha voluto ringraziare il personale per la professionalità e l’impegno profuso: “Ci abbiamo creduto sino alla fine. Il personale della Guardia Costiera di Lampedusa e il Nucleo sommozzatori non hanno mollato un solo giorno, nonostante il carico di lavoro ordinario che continua a gravare su Lampedusa. I nostri militari hanno messo in campo tutta la loro professionalità e anche il loro cuore. L’imbarcazione non era in condizioni di affrontare la traversata. Nessuno a bordo sembra avesse strumenti di soccorso individuali e in questi casi un salvagente ti salva la vita. Sono stati molto bravi gli equipaggi che sono intervenuti.
Se solo le persone a bordo avessero avuto un giubbotto o soltanto un salvagente sarebbero oggi vivi“.
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