F1, oggi a Parigi l’ultima infuocata riunione per sancire il regolamento 2021, sarà rivoluzione?

La Formula Uno rischia di vivere il duello più intenso della propria stagione molto lontano dalle piste del Mondiale 2019. Oggi, infatti, a Parigi, presso la sede della FIA, andrà in scena uno scontro che segnerà il futuro della massima categoria del motorsport. No, non vedremo un “ruota a ruota” tra Lewis Hamilton e Sebastian Vettel, o un attacco di Max Verstappen ai danni di Charles Leclerc. Sarà di scena, invece, l’incontro decisivo che metterà i puntini sulle “I” al regolamento della F1 a partire dal 2021. Saranno quattro le componenti al tavolo delle trattative: FIA, Liberty Media, Pirelli e tutti e 10 i team. Siamo ormai giunti all’ultimo atto delle discussioni, dato che il 31 ottobre in concomitanza con il Gran Premio degli Stati Uniti di Austin, saranno svelate tutte le novità regolamentari.

I punti di scontro non sono pochi, e soprattutto non sono di poco conto, anzi. Al momento, come spiega la Gazzetta dello Sport, i cardini dell’accordo “post-Patto della Concordia” sono quattro. Andiamoli ad analizzare con ordine.


  1. I MOTORI. I 4 costruttori, Ferrari, Honda, Mercedes e Renault, hanno imposto a Liberty Media di proseguire con la formula attuale.
  2. IL BUDGET CAP: sarà fissato un tetto alle spese a 175 milioni di dollari.
  3. FORMAT DEI GP: saranno ancora spalmati su tre giorni, ma le squadre potranno arrivare in pista solamente il giovedì sera. Ci sarà una sola sessione di prove libere (di 3 o 4 ore) al pomeriggio.
  4. LE GOMME: avranno una spalla ribassata per un aspetto più snello.

“Abbiamo deciso di mantenere il formato dei tre giorni (e non portarli a due come avrebbe consigliato Lewis Hamilton ndr) – spiega Ross Brawn – C’è stato un forte consenso, specialmente tra gli organizzatori, per mantenere questo format, sebbene con un programma differente”. 

Tutto il resto, invece, è in discussione proprio in queste ore. La Mercedes non è favorevole al passaggio dalle qualifiche alla mini-gara del sabato (che nel 2020 dovrebbe vedere le prime sperimentazioni in Francia, Belgio e Russia), mentre la scuderia di Maranello è preoccupata dalla standardizzazione dei pezzi e dalla rigidità delle regole sull’aerodinamica (il vero nodo) che, a suo parere, mette a rischio il DNA della F1. A ruota si è inserita anche la Red Bull che spinge per bloccare la riforma.

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“Siamo per il dialogo con i team, non vogliamo arrivare a uno scontro e se qualcuno ha delle idee, le tiri fuori” la posizione di Liberty Media che vuole assolutamente puntare all’abbattimento dei costi ed un maggiore equilibrio in pista. Tutti auspicano un compromesso e guardano alla Ferrari che, con il suo diritto di veto, sarà il vero arbitro della partita. Anche in questo caso questo status sarà ridimensionato, dato che Liberty Media (essendo quotata in borsa) non può concedere gli stessi privilegi di Bernie Ecclestone e della sua Fom al team con il Cavallino Rampante.

Sarà un incontro di fuoco in quel di Parigi. Il futuro della Formula Uno nel suo complesso sarà messo sul piatto. Sin dai prossimi giorni, quindi, capiremo verso quale direzione si sposterà la massima categoria del motorsport. Ci stiamo avviando verso una rivoluzione epocale o si tratterà della classica “montagna che partorisce un topolino”? La curiosità è immensa, e tutto il mondo della F1 è in attesa di quel che sarà.



alessandro.passanti@oasport.it

Twitter: @AlePasso

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Foto: Jaggat Rashidi / Shutterstock.com

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