MotoGP, GP Giappone 2019: Franco Morbidelli, una reazione da campione. Il romano risponde all’ascesa di Quartararo e mette paura a Marquez

Sono passati ben cinque mesi ma alla fine Franco Morbidelli ce l’ha fatta ed è riuscito a tornare davanti a Fabio Quartararo in qualifica. Il 24enne italo-brasiliano si è reso quest’oggi protagonista di una prestazione strepitosa che gli ha permesso di guadagnarsi la seconda piazzola in griglia di partenza nel Gran Premio del Giappone 2019, sedicesimo e quartultimo round stagionale del Mondiale MotoGP. Per il romano del Team Yamaha Petronas si tratta della terza prima fila nella top class dopo la seconda piazza di Jerez ed il terzo tempo di Barcellona, ma la performance odierna rappresenta sicuramente il momento più alto della sua giovane esperienza in MotoGP.

Morbidelli, capace di vincere il Mondiale Moto2 nel 2017 prima di approdare nella classe regina, sta disputando un campionato positivo e in crescendo anche se naturalmente sul giudizio complessivo ha sempre pesato il confronto diretto con il più giovane compagno di squadra Fabio Quartararo, autentica rivelazione del 2019 che ha sconvolto l’ambiente mettendo in mostra una velocità disarmante e paragonabile addirittura a quella di Marc Marquez sul giro secco nella stagione da debuttante. Il pilota nostrano però non si è lasciato abbattere dall’esplosione di Quartararo e, dopo dieci qualifiche consecutive alle sue spalle (in cui è partito ben otto volte dalle prime tre file), si è preso la sua rivincita andando addirittura vicino alla pole position di Marc Marquez.


Adesso Franco è chiamato al definitivo salto di qualità in gara ed in particolare nella seconda metà del Gran Premio, in cui continua a pagare dazio a causa di un repentino decadimento della gomma posteriore. I riscontri raccolti ieri nel corso delle FP2 sono abbastanza incoraggianti da questo punto di vista, con un Morbidelli molto convincente dotato di un ritmo solido e in progressione anche dopo una decina di passaggi con media all’anteriore e morbida al posteriore. Nel caso in cui riuscisse a rimanere sul piede dell’1:36 fino all’ultimo dei 24 giri in programma allora potrebbe davvero sognare in grande in ottica podio e forse anche qualcosa di più alla luce dell’equilibrio emerso in questo weekend giapponese.

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Foto: Valerio Origo

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