Mensa scolastica a Nuoro: la fake news sulla carne di maiale

mensa nuoro

Non importa che tu sia un sindaco o un elettore. La cosa importante è che ogni mattina, mentre dalla moka sgorga l’intruglio arabico che andrai a deglutire per dare una prima botta di adrenalina alla tua giornata, rincorri una fake news che ti rende responsabile di un comunicato contro la comunità musulmana. Non sapevi di aver mai firmato una tale nota, l’importante è che tu debba correre per fermare la bufala. Qualcuno, per foraggiare il proprio odio, si avvale della tua carica istituzionale per attribuirti parole pesanti rivolte alle famiglie musulmane che nel tuo Comune hanno fatto richiesta di eliminare la carne di maiale dalla mensa scolastica. Ti accorgerai che la non-notizia viene condivisa a più non posso nelle chat WhatsApp, nei gruppi Facebook, nelle bacheche di quegli utenti che improvvisamente si scoprono attivisti dell’odio, dell’intolleranza e del patriottismo culinario.

Nuoro, mensa scolastica: smentita la fake news

No, tranquilli, non si sta parlando del conflitto tortellino di maiale/tortellino di pollo, ma di una vecchia bufala che ritorna ogni anno, in simultanea con l’apertura delle scuole, che vede un sindaco più o meno esistente in una posizione di intransigenza nei confronti delle famiglie musulmane che avanzano la pretesa di eliminare la carne di maiale dalla mensa scolastica, nel rispetto del credo musulmano.

L’ultimo caso riguarda la città di Nuoro, in Sardegna. Fermi, una volta per tutte ripetete con noi, l’accento è sulla u: Nùoro. In lingua sarda si dice Nùgoro, dunque per facilitarvi potete pronunciare Nùoro senza la g. Ripetete ancora: Nùoro.

In un messaggio virale condiviso ancora oggi nonostante le ripetute smentite, leggiamo:
Il sindaco di Nuoro risponde ai musulmani che hanno chiesto di eliminare la carne di maiale dalla mensa scolastica e spiega il perché. Grande, adesso gli altri seguano il suo esempio! I genitori musulmani hanno chiesto l’abolizione della carne di maiale in tutte le mense scolastiche della cittadina nuorese. Il sindaco di Nuoro cittadina della Barbagia ha rifiutato, e ha inviato una nota a tutti i genitori con la spiegazione.

Ecco la nota: “I musulmani devono capire che devono adattarsi alla Sardegna ed a Nuoro, ai suoi costumi, le sue tradizioni, al suo modo di vivere, perché è lì che hanno scelto di emigrare. Devono capire che devono integrarsi e imparare a vivere in Sardegna. Devono capire che devono essere loro a cambiare il loro stile di vita, non i nuoresi che così generosamente li hanno accolti. Devono capire che i sardi non sono né razzisti né xenofobi, hanno accettato molti immigrati musulmani prima (mentre il contrario non è vero), in quanto gli Stati musulmani non accettano gli immigrati non-musulmani. Che non più di altre popolazioni, i sardi non sono disposti a rinunciare alla loro identità, alla loro cultura“.

E se la Sardegna è una terra di accoglienza, non è il sindaco di Nuoro che accoglie gli stranieri, ma il popolo nuorese della Sardegna nel suo complesso.

Infine, devono capire che a Nuoro con le sue radici giudaico-cristiane, alberi di Natale, chiese e feste religiose, la religione deve rimanere nella sfera privata. Il comune di Nuoro ha diritto di rifiutare ogni concessione all’Islam e Sharia. Per i musulmani, che sono in disaccordo con la laicità e non si sentono a loro agio a Nuoro, ci sono 57 bellissimi paesi musulmani nel mondo, la maggior parte di loro sotto-popolati e pronti a riceverli con le braccia aperte in conformità con la Sharia. Se avete lasciato il vostro paese per Nuoro e non per altri paesi musulmani, è perché avete ritenuto che la vita è migliore in Sardegna che altrove. Ponetevi la domanda, solo una volta: “Perché è meglio vivere qui a Nuoro invece che nei vostri paesi?” *Una mensa con carne di maiale* è parte della risposta. *Esemplare* *Condividi questo per promuovere la tolleranza nel mondo*. Questo è quello che dovrebbe essere adottato da tutti i Paesi.

Se condividi solo perché te lo chiede un messaggio non sei una persona migliore. Siamo di fronte, ovviamente, all’ennesimo invito all’obbedienza passiva stimolato da una bufala che fa leva sulla pancia – in tutti i sensi – di chi legge. Parliamo di obbedienza passiva in quanto la parola “condividi” trova sempre il lettore disposto a credere a ogni singola riga del messaggio, anche se la nota ricevuta non contiene riferimenti a fonti attendibili. Se almeno una volta hai creduto a ciò che hai appena letto ho una brutta notizia per te: non è vero niente, e con la tua condivisione hai contribuito (sì, lo hai fatto e sei solo ignaro, non innocente) alla diffusione di una bufala vecchia, nata in Belgio e arrivata sul territorio nazionale proprio per colpa di chi, come te, condivide senza verificare. Bravo.

Una bufala nata in Belgio nel 2013

Era il 2014 quando Snopes, il più grande portale di fact-checking con sede negli Stati Uniti, smentiva una bufala con lo stesso contenuto che circolava dall’anno precedente in Belgio, più precisamente nella città di Ath, che costrinse il sindaco a smentire pubblicamente quanto gli attribuivano. Nel 2015 la bufala si spostò a Dorval, in Canada, e anche in quella occasione il sindaco dovette smentire.

In Italia, e soprattutto in Sardegna, la bufala comparve nel 2017 con una falsa attribuzione al primo cittadino di Monserrato, nell’hinterland di Cagliari, il sindaco dovette smentire sulla sua pagina Facebook, scomodando anche le autorità per individuare il responsabile. La versione di Nuoro è nuova? No, anch’essa esiste dal 2017, creata forse per la frustrazione dei bufalari alla disperata ricerca di una voce autorevole per manifestare la loro intolleranza.

Ora, amico, lo sai: chi ti manda questo messaggio ti sta mentendo, e a sua volta ha creduto a una bugia. Ferma questa catena per sempre, sii veramente la persona migliore che finora hai creduto di essere. Stai facendo una pessima figura, e ricorda che le autorità, se dici il falso su di loro, possono querelarti. No, non importa se hai soltanto condiviso. Fermati.

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