Un algoritmo di Google “monopolizza” il traffico web

Secondo alcuni ricercatori Bbr, l’algoritmo usato da Google per gestire il traffico dati, si comporta in maniera “scorretta” occupando più banda per andare più veloce e penalizza i concorrenti

Google. (Photo by Chesnot/Getty Images)

L’algoritmo usato da Google per rendere i suoi siti più veloci rispetto ai concorrenti si comporta in maniera “scorretta” occupando la maggior parte della banda di trasmissione. A stabiliro è lo studio di alcuni ricercatori della Carnegie Mellon University: l’algoritmo Bbr, sviluppato da Big G, gestirebbe il traffico di internet consumando troppa larghezza di banda e sfavorendo i siti concorrenti.

Bbr è un tipo di algoritmo di controllo della congestione del traffico sul web (Congestion control algorithm, Cca). La funzione di questi algoritmi è di rallentare il traffico dati quando rilevano il rischio di un overload. Bbr, però, arriva ad appropriarsi del 40% della banda disponibile, lasciando il resto a tutti gli altri operatori.

Google ha pubblicato cinque importanti aggiornamenti dell’algoritmo, denominati Panda, Penguin, Hummingbird, Pigeon, Fred e Bert. Tra questi aggiornamenti gli ingegneri di Google hanno anche apportato alcune modifiche all’algoritmo che potrebbero avere avuto un impatto sulle classifiche del siti web nei risultati di ricerca e sul traffico dei dati nella rete, influendo su circa il 10% delle pagine dei risultati, con modifiche significative all’ordine dei link mostrati.

Google gestisce oltre 2mila miliardi di ricerche all’anno, circa 40 mila al secondo. Ne consegue che anche le più piccole modifiche all’algoritmo possono avere un impatto enorme su un sito ricercato e sul flusso di dati che corre nel web.

Secondo lo studio, l’algoritmo Bbr permette ai siti di proprietà di Google di trasmettere i dati più rapidamente rispetto ai concorrenti qualora più utenti condividono la stessa connessione internet, sottraendo loro la banda.

L’algoritmo non è di sola proprietà di Google ma è disponibile anche per altri servizi. Di conseguenza questi aumenti della velocità nella trasmissione dei pacchetti di dati non sono sola prerogativa di Big G. I ricercatori hanno però evidenziato l’importanza di Google nella gestione dell’algoritmo.

Questo algoritmo è stato sviluppato per cercare di limitare il ritardo degli streaming in diretta che, tramite wifi, può oscillare da pochi secondi a qualche minuto. Bbr non riduce la sua velocità d’invio dei pacchetti di dati anche se sulla sessa rete arrivano più flussi di dati, che cedono il passo all’algoritmo più invadente. In questo modo algoritmo sfruttato da Google riesce a farsi strada tra la folla di pacchetti di dati precedendo gli altri protocolli che, così, vengono rallentati e offrono un servizio di minore qualità ai clienti.

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