Alessio Boni e Nina Verdelli presto genitori: “Sarà a marzo, è arrivato a sorpresa”

Foto del settimanale Oggi
in foto: Foto del settimanale Oggi

Alessio Boni e la fidanzata Nina Verdelli sono pronti per diventare genitori. È questa la notizia che vede protagonisti l’attore, reduce dall’enorme successo de “La strada di casa 2” e la giornalista di Vanity Fair.

Alessio Boni finalmente padre

Dopo quattro anni d’amore ecco che, finalmente, dopo tanta attesa Alessio Boni potrà finalmente gridare al mondo che sta per diventare papà. Questo è quanto ha dichiarato l’attore lombardo in un’intervista rilasciata al settimanale Oggi. All’età di 53anni potrà provare la gioia più grande e condividerla con quella che a tutti gli effetti è la donna della sua vita, come comunica entusiasta alla rivista: “Sarà a marzo, è arrivato a sorpresa. Ultimamente avevo smesso di ripetere nelle interviste che volevo un figlio per scaramanzia. Perché più me lo auguravo e più non succedeva niente. Alla fine sono stato zitto ed ecco che è arrivato”. In una recente intervista, rilasciata ad un altro settimanale, il protagonista di numerose fiction per la tv si era particolarmente aperto dicendo che un figlio avrebbe arricchito la sua persona, sicuramente adesso potrà mettersi alla prova. Sebbene i due stiano insieme da quattro anni e stiano per diventare genitori, non hanno intenzione di sposarsi, dal momento che non ritengono necessario consacrare il loro sentimento.

L’attività con Medici senza frontiere

Qualche anno fa, l’attore aveva svelato il suo desiderio di adottare un bambino, ancor prima di conoscere la sua bella compagna. L’adozione sarebbe stato un percorso difficile da affrontare, soprattutto da soli. Alessio Boni non ha mai smesso di aiutare gli altri, sempre ad Oggi racconta della sua esperienza con Medici senza frontiere, durante la visita al campo profughi nell’isola di Lesbo, in Grecia:

C’è un reticolato alto 5 metri, col filo spinato. Condizioni igieniche inesistenti: non c’è acqua e nemmeno coperte contro il freddo della notte. Questi bambini fanno disegni cupi, nefasti, di guerra. Non sorridono. Alcuni di loro hanno cominciato a procurarsi lesioni e c’è un’equipe MSF di salute pediatrica che offre sostegno. Questi piccoli non hanno prospettiva, io li avrei presi e portati via

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