MotoGP, GP Malesia 2019: analisi delle qualifiche. Dominio Quartararo-Yamaha, Valentino Rossi da 6, Dovizioso e Marquez in ombra

Sepang come Iwata? Sembrerebbe di sì. Una prima fila monopolizzata dalla Yamaha in Malesia, sede del penultimo round del Mondiale 2019 di MotoGP, è qualcosa di raro. Ben pochi avrebbero potuto scommettere su un andamento delle qualifiche di questo genere, ma oggi la M1 volava e per i rivali c’è stato ben poco da fare.

Fabio Quartararo, Maverick Vinales e Franco Morbidelli sono gli alfieri della casa nipponica che hanno portato in alto i tre diapason. Il francesino si conferma eccezionale nel time-attack: quinta pole position per lui quest’anno e la conferma di una velocità pura fuori dal comune. Un crono spaziale il suo (1’58″303), favorito da una guida incisiva e da una Yamaha, come detto, particolarmente performante. P.1 ottenuta con grinta e orgoglio da Quartararo e la sua reazione al termine lo rappresenta fedelmente. Ci teneva il transalpino, dopo un round australiano poco fortunato costellato da due cadute, a rifarsi. Il dolore alla caviglia e i dubbi sulle proprie condizioni fischi dissipati in poco meno di 2′, a tempo di record, considerando il riscontro ottenuto.


La gara, però, sarà domani e Vinales e Morbidelli hanno fatto vedere un passo notevolissimo. In particolare il “Top Gun” del Motomondiale, con la coppia di medie, ha messo in fila una serie di giri di pregevolissima fattura e sembra avere lui le credenziali maggiori per portarsi a casa la vittoria, riscattando anche l’epilogo poco fortunato della gara a Phillip Island. Lo stesso discorso riguarda il “Morbido”, molto costante e preciso nel trovare le traiettorie migliori su un circuito particolarmente complesso da questo punto di vista.

Parlare di Yamaha porta inevitabilmente a Valentino Rossi. Il “Dottore” ha chiuso in sesta posizione e la prima fila, per dirla come lui, “non è male”. Dei segnali di ripresa ci sono stati, specie per quanto si è visto nelle FP4. Tuttavia il distacco di quasi sette decimi dalla vetta non è trascurabile, considerando che rappresenta “l’ultima M1 del carro”. Una prestazione, quindi, da “6” in pagella per il centauro nostrano che, spera, di ambire a valutazioni diverse domani, quando conta maggiormente.

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Giornata da dimenticare, invece, per Marc Marquez e Andrea Dovizioso. Lo spagnolo è stato protagonista di un highside spettacolare nel time-attack e per fortuna non vi sono state conseguenze importanti. La Honda però sembra patire molto su questo tracciato e il solo Marc non pare bastare per metterci una pezza. Le Yamaha, come detto, vanno forte e in percorrenza di curva sembrano avere qualcosa in più. Domani il campione del mondo (dall’undicesima casella) dovrà far ricorso al proprio sconfinato talento per essere della partita.

Un destino in comune a quello del “Dovi”. Il forlivese, solo decimo, non ha incantato e solo nel corso delle prove libere 4 ha messo in luce delle sequenze di giri interessanti. Nella prestazione pura, però, c’è qualcosa che non va e iniziare la gara in posizione così arretrata non sarà un vantaggio, anche perché la questione “gomme” tiene a banco nel team di Borgo Panigale. Il degrado eccessivo delle mescole preoccupa non poco e domani le incognite non mancano.

giandomenico.tiseo@oasport.it

Twitter: @Giandomatrix

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Foto: LaPresse

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