NextGen 2019: Jannik Sinner punta alle semifinali, Tiafoe l’ostacolo più insidioso. Attenzione al mancino Humbert

Il colpo della palla è pulito e lineare, la voglia è sempre quella di fare il punto e i margini di miglioramento sono ancora ampi. Jannik Sinner, il più forte classe 2001 del mondo, entrato a far parte del club dei top-100 del ranking ATP (n.95), si sta preparando al meglio per affrontare le Next Gen ATP Finals a Milano, torneo riservato ai migliori otto giocatori nati a partire dal 1998 a cui prende parte grazie ad una wild card. Una rassegna che inizierà domani e terminerà il 9 novembre.

E così Jannik, nello storico PalaLido (oggi denominato Allianz Cloud) che vide il primo successo 19 anni fa del “Maestro” Roger Federer nel circuito ATP, è desideroso di scendere in campo e di mettere in mostra il suo tennis convincente e solido, che in questo 2019 esaltante per lui gli ha permesso di scalare la classifica di quasi 700 posizioni, conquistando due ATP Challenger e raggiungendo le semifinali dell’ATP di Anversa (Belgio), battendo giocatori del calibro del francese Gael Monfils e dell’americano Frances Tiafoe. Tanta roba il 18enne della Provincia di Balzano, cresciuto a pane e lavoro. La sua presenza sui social è fugace e il suo amore per lo sport con racchetta e pallina sbocciato dopo l’esperienza sugli sci. Troppo pericolosa la specialità sulle nevi e quindi via a dritto e a rovescio potenti, sotto la guida di Riccardo Piatti e del suo staff.


Quali potranno essere gli obiettivi di Sinner in questo torneo? Difficile dirlo perché da un giocatore di questa età ci si può aspettare un po’ di tutto. Indubbiamente, il giovane altoatesino cercherà di arrivare alle semifinali, conquistandosi i primi due posti del proprio raggruppamento. Un girone nel quale vi sarà il citato Tiafoe, il francese Ugo Humbert e lo svedese Mikael Ymer. Sulla carta, l’avversario più insidioso è il classe ’98 nativo del Maryland. Numero 47 del mondo, lo statunitense è dotato di un ottimo servizio, di un rovescio bimane potente e di un dritto in grado di accendersi. Frances ha giocato due finali nel circuito maggiore ATP, entrambe nel 2018, trionfando sul cemento di Delray Beach e perdendo sulla terra rossa di Estoril. I quarti di finale raggiunti negli Australian Open 2019 sono stati la punta dell’annata ed anche per questo è lui il possibile riferimento del girone.

L’azzurro però dovrà badare anche al mancino transalpino e allo scandinavo di origini etiopi. Humbert (n.55 del mondo) ha un tennis molto incisivo, specialmente con il dritto, colpo con il quale sa far male e trovare grande profondità. Ha nel proprio palmares 6 tornei Challenger e 4 ITF tra 2015 e quest’anno e vanta gli ottavi di finale raggiunti a Wimbledon, non certo un riscontro da poco per il tennista nativo di Metz. Ymer, dal canto suo, in questa stagione conclusa in posizione n.73 del ranking, ha fatto vedere ottime cose nel circuito Challenger, vincendo ad esempio a Orleans ed a Mouilleron Le Captif. Nessuno però dei tennisti citati sembra essere imbattibile e Jannik si augura di esprimere davanti al pubblico di casa il suo miglior tennis, per dare conferma delle proprie qualità e proiettarsi nel migliore dei modi al 2020.

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Foto: Roberto Corradin / LPS

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