MotoGP, GP Valencia 2019: Marc Marquez non è ancora sazio, Valentino Rossi vuole il podio

L’appuntamento è fissato sul tracciato “Ricardo Tormo” di Valencia (Spagna). Ultimo giorno di “scuola” per i centauri della MotoGP e i “quadri” sono già usciti. Marc Marquez spicca con la media dell’8, come i suoi titoli mondiali incamerati in carriera, da associare alle 11 vittorie e ai 17 podi stagionali. Allargando il discorso, giusto citare gli 81 GP vinti in totale, le 133 occasioni nella top-3 e le 90 pole-position. Un “Cannibale” l’asso nativo di Cervera (Spagna) e non lo scopriamo certo ora. Non è un caso che sia lui un serio candidato a mettere in pericolo il record di 15 Mondiali vinti da Giacomo Agostini. L’intenzione di continuare nell’update c’è e la vittoria parziale su questo circuito, mancante dal 2014, è un dato che il numero 93 vuole assolutamente modificare a proprio vantaggio. La pista è gradita e il suo stile potrebbe fare come al solito la differenza.

Gli avversari principali arrivano da casa Yamaha, ovvero lo spagnolo Maverick Vinales e il francese Fabio Quartararo. L’iberico è tornato ad incidere in perfetto stile “Top Gun” sul tracciato di Sepang (Malesia). Una vittoria regale per l’iberico, capace di dominare la M1 come nessuno e di imporsi in maniere autorevole. L’obiettivo, quindi, è quello di replicare e di chiudere in terza posizione in campionato, rintuzzando i possibili attacchi del connazionale Alex Rins (Suzuki), distante sette punti. Grandi motivazioni sono anche quelle del francesino del Team Petronas, desideroso di sbloccare la casella “vittorie”, dopo aver conquistato in quest’annata da rookie sei podi, dimostrando in alcune situazioni di poter rivaleggiare con Marquez. La Yamaha vanta una buona tradizione su questa pista: 7 vittorie, 19 podi e 8 pole.


Legato al destino della scuderia dei tre diapason c’è anche Valentino Rossi. Il “Dottore”, quarto nell’ultimo appuntamento in Malesia, ha mostrato dei segnali di ripresa, non sufficienti però per tornare su un podio che manca dalla gara di Austin (Stati Uniti) di quest’anno. Mesi di contraddizioni e di sofferenze per il nove volte iridato che si augura di chiudere nel migliore dei modi un’annata, per tanti motivi, da dimenticare. Il settimo posto nella graduatoria complessiva, a 229 punti da Marquez, la dice lunga sulla stagione dai contorni funerei per il centauro di Tavullia.

In cerca di un buon risultato anche Andrea Dovizioso, primo degli umani nella classifica generale. Le 139 lunghezze dal vertice dicono tanto delle difficoltà del forlivese, quest’anno, nel confronto con il campione della Honda. Di fatto, non c’è stata mai partita e meriti di Marc e demeriti della Rossa sono ben distribuiti. Di fatto, la GP19 non ha presentato quello step evolutivo che tutti si auguravano e auspicavano a Borgo Panigale. Le criticità della velocità di percorrenza in curva sono le solite e, spesso, “Dovi” e lo stesso Danilo Petrucci si sono ritrovati a guidare sulle uova, come si suol dire. Si dovrà lavorare molto per trovare delle soluzioni, non solo nel weekend spagnolo, su una pista sulla quale la moto italiana ha sempre fatto fatica, ma anche in prospettiva.

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giandomenico.tiseo@oasport.it

Twitter: @Giandomatrix

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Foto: LaPresse

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