Incidente di Musile di Piave, Alberto Antonello dimesso dall’ospedale

Alberto Antonello è tornato a casa dopo essere stato dimesso dall’ospedale a seguito dell’incidente di Musile di Piave dello scorso primo novembre.

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È stato dimesso dall’ospedale di Castelfranco Veneto il 19enne Alberto Antonello, rimasto coinvolto lo scorso primo novembre in un incidente stradale a Musile di Piave nel quale ha purtroppo perso la vita la fidanzata Giulia Zandarin. A seguito dello schianto il giovane era finito in coma, risvegliandosi soltanto pochi giorni fa e chiedendo immediatamente della ragazza. Da oggi, Alberto Antonello continuerà le cure di riabilitazione fisica e psicologica nella propria abitazione, a fianco dei familiari.

Incidente a Musile, dimesso Alberto Antonello

L’incidente nel quale rimasero coinvolti Alberto Antonello e la fidanzata Giulia Zandarin avvenne alle prime ore del primo novembre, dopo che i due avevano passato la notte di Halloween in una discoteca di Jesolo. Il 19enne Antonello tuttavia viaggiava con la patente ritirata, dopo che qualche ora prima gli agenti della Polizia stradale lo avevano fermato per un controllo e lo avevano trovato in possesso di qualche grammo di hashish.

Pur avendo l’obbligo di tornare a casa, quella sera Antonello decise comunque di recarsi a Jesolo.

Al ritorno, probabilmente a causa dell’elevato tasso alcolemico presente nel suo sangue, il giovane perse il controllo dell’automobile mentre percorreva la statale 14, ribaltandosi in un fossato a lato della strada.

La famiglia vicina al figlio

Antonello tornerà dunque a casa dalla sua famiglia, che in queste ultime settimane di ricovero nel reparto di terapia intensiva è sempre stata vicina al ragazzo. Il padre del 19enne (Franco Antonello, divenuto famoso in questi anni per aver viaggiato per il mondo col primogenito Andrea, affetto da autismo) si è infatti domandato nei giorni precedenti come possa la gente lanciare giudizi così sprezzanti nei confronti di Alberto: Come si può bollare come delinquente un ragazzo di 19 anni per una canna? Come si può dimenticare tutto ciò che di buono ha fatto fino a questo momento per un errore, per un colpo di sonno? La gente ora giudica, critica, condanna.


Allora la faccio io una domanda: pensate forse che la morte non sia una punizione sufficiente anche per noi? Giulia faceva parte della nostra famiglia. Abitava con Alberto da qualche mese, erano lì a pochi metri da casa mia, belli e felici”.

Nato a Milano, classe 1993, è laureato in “Nuove Tecnologie dell’Arte” all’Accademia di Belle Arti di Brera. Prima di collaborare con Notizie.it ha scritto per Il Giornale.

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Jacopo Bongini

Nato a Milano, classe 1993, è laureato in “Nuove Tecnologie dell’Arte” all’Accademia di Belle Arti di Brera. Prima di collaborare con Notizie.it ha scritto per Il Giornale.

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