MotoGP, Mondiale 2019: i promossi e bocciati. Dovizioso e Valentino Rossi rimandati a marzo, rivelazione Quartararo

Si è chiusa da qualche ora la stagione 2019 della MotoGP, con il Gran Premio di Valencia che ha portato Marc Marquez alla dodicesima vittoria e ha confermato, più in generale, tanti dei valori a cui avevamo già assistito negli ultimi mesi. Lo spagnolo ha trovato nel francese Fabio Quartararo un degnissimo avversario per quanto riguarda il sabato e, già dal 2020, un’eventuale ulteriore crescita e maturazione del pilota della Petronas soprattutto in gara potrebbe riuscire ad assottigliare l’enorme differenza che Honda e il suo campione hanno fatto per tutto l’anno.

Calato il sipario è arrivato il momento di tirare le somme e come ogni anno provare a dare un giudizio alla stagione dei protagonisti del Mondiale, trovando i migliori e i peggiori del lungo cammino percorso:

PROMOSSI

Marc Marquez: non si può che partire da chi ha conquistato l’ottavo titolo e ha letteralmente spazzato via la concorrenza. Il suo dominio incontrastato sta riuscendo nell’impresa di far diventare noioso uno sport dove l’adrenalina e i sorpassi sono sempre stati l’elemento principale.

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Fabio Quartararo: la rivelazione, il talento, il futuro. Il francesino emerge dal nulla e si consacra nei grandissimi della categoria fin dal primo anno. Serve ancora un piccolo step, ma probabilmente il ruolo di principale sfidante dello spagnolo è già nelle sue mani.

Andrea Dovizioso: c’è poco da dire, per la terza volta consecutiva vice campione, nonostante una Ducati palesemente involuta e incapace di risolvere gli atavici problemi di percorrenza. Il forlivese ci mette il cuore sempre e comunque e resta la principale nota positive che questa stagione abbia lasciato in chiave Italia. L’obiettivo vero resta, però, certamente un altro e sia lui che tutto il suo team dovranno lavorare più sodo che mai per far si che nel 2020 la situazione sia migliore, soprattutto in termini di costanza di risultato ai piani alti.

Alex Rins: difficile chiedere di più al pilota della Suzuki, che per buona parte della stagione ha saputo tenere testa ai principali e più competitivi competitors. Due successi che rappresentano la ciliegina sulla torta, dallo spettacolare duello vinto a Silverstone effettivamente è parso calare un po’ ma ha saputo ritrovare la via tra Sepang e Valencia.

Jack Miller: un finale di stagione da sballo per l’australiano. Ai vertici Ducati l’idea di promuoverlo sulla moto ufficiale sta passando per la testa sempre più spesso, e sarebbe un regalo assolutamente meritato.

BOCCIATI

Valentino Rossi: inutile girarci attorno, questo 2019 è stato un vero incubo per il Dottore. Dal mancato successo di Austin è iniziata la salita e, in particolare dopo Misano, le prestazioni offerte sono state a tutti gli effetti disarmanti. Serve ritrovare la calma e la lucidità in inverno perché la prossima stagione sarà da dentro o fuori per lui che resta l’immagine simbolo di questo sport nonostante tutto.

Danilo Petrucci: dopo il Mugello mai si sarebbe pensato di poter inserire l’umbro nella lista dei bocciati a fine stagione, eppure il circolo vizioso di risultati negativi in cui Danilo è finito appare veramente preoccupante. Un calo drastico e improvviso che potrebbe costargli davvero caro anche nell’immediato futuro.

Johann Zarco: ha cercato un progetto innovativo ed è finito col perdere sé stesso. Lotta, poi getta la spugna. Viene graziato dal destino con la possibilità di dimostrare chi è nelle ultime gare ma il bilancio finale recita un perentorio 13°, DNF, DNF. Le sue qualità restano indiscutibili ma la retrocessione in Moto2 – dopo aver pubblicamente rifiutato un posto in Ducati Avintia per ben due volte – è il giusto epilogo per lui di un 2019 che resterà nella memoria di molti.

Jorge Lorenzo: difficile commentare la sua stagione, partita male fin dai test e mai davvero iniziata. Il confronto con il compagno non va neanche preso in considerazione ma da un cinque volte campione del mondo, qualunque cosa accada, ci si aspetta una capacità di adattamento alle situazioni infelici ben differente. Dispiace vederlo lasciare e gli auguriamo tutti il meglio, ma l’impressione generale è che la sua storia possa essere tutt’altro che chiusa.

Foto: LaPresse

michele.brugnara@oasport.it

Twitter: MickBrug

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