Carola Rackete ospite da Fazio, Nicola Porro critico sull’intervista

Il vicedirettore de Il Giornale Nicola Porro si mostra critico in merito all’intervista che Carola Rackete concederà il 24 novembre a Fabio Fazio.

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A meno di 24 ore dall’intervista che Carola Rackete concederà a Fabio Fazio nel suo Che tempo che fa, il giornalista Nicola Porro polemizza riguardo le possibili domande che il conduttore della Rai farà (o meglio non farà) alla comandante della nave Sea Watch. Citando un articolo di Alessandro Rico, il vicedirettore de Il Giornale si chiede infatti se Fazio porrà a Carola Rackete domande inerenti ad esempio alla vicenda del famoso speronamento della motovedetta della Guardia di Finanza o se invece preferirà trattare tematiche meno scomode.

Carola Rackete ospite da Fazio

Facendo proprie le parole del giornalista Alessandro Rico e riportandole sul suo sito web, Nicola Porro pone il focus della questione sulle possibili domande che Fabio Fazio non farà a Carola Rackete, domande su tematiche se vennero evitate anche durante l’ultima ospitata televisiva della comandante avvenuta questa estate nel programma Piazzapulita di Corrado Formigli.

Tra queste c’è ovviamente l’annosa questione del presunto speronamento alla motovedetta della Guardia di Finanza, che nell’articolo viene posta in questi termini: “La vita di chi serve lo Stato italiano vale meno della ‘disobbedienza civile’? È stato un atto deliberato? Se, al contrario, si è trattato solo di un errore, chi diavolo le ha dato la patente nautica?”.

Quando era ancora ministro dell’Interno, Matteo Salvini non usò mezzi termini per descrivere lo scontro tra l’imbarcazione della Sea Watch e quella dei finanzieri, definendolo un atto di guerra.

Le domande sulla crisi migratoria

La seconda domanda è invece sul supposto legame tra le Ong che operano nel Mediterraneo e i trafficanti di esseri umani. Per alcuni infatti le due entità sarebbero costantemente in contatto, al fine di gestire il trasbordo dei migranti dalle coste del Nord Africa a quelle europee: “Gli attivisti si rendono conto di fungere da calamite per le partenze, con la conseguenza di esporre a gravi rischi decine di uomini, donne e bambini, che a quei trafficanti pagano migliaia di euro per essere messi in mare?”.

Infine, l’ultimo quesito che secondo Rico e Porro non verrà posto a Carola Rackete e quello riguardante l’effettiva sostenibilità di un’immigrazione massiccia verso l’Europa.

Un tema da sempre cavallo di battaglie dei movimenti sovranisti e nazionalisti del continente spesso espresso tramite affermazioni sull’assurdità di aprire i porti a tutta l’Africa: “C’è un limite, dettato da ragioni economiche, culturali e di ordine pubblico, al numero di immigrati che possiamo accogliere? O è possibile deportare tutto il continente africano in Europa?”. Per i due giornalisti insomma, Fabio Fazio eviterà accuratamente di porre simili domande alla comandante, preferendo presumibilmente non scatenare facili polemiche politiche.

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