Orfani di femminicidio: sbloccate le risorse per il fondo del governo

Gli orfani di femminicidio riceveranno finalmente l’aiuto economico dello Stato, attraverso l’istituzione di un fondo speciale.

fondo orfani femminicidio
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Gli orfani di femminicidio non saranno più soli grazie al fondo statale. Nella Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne, il Governo ha sbloccato la legge a tutela degli orfani speciali.

Orfani di femminicidio: istituito il fondo

In occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri ha annunciato, tramite Twitter, il “decreto ministeriale per il fondo per gli orfani di femminicidio. I soldi non restituiscono l’affetto mancato, ma con 12 milioni da lunedì finanzieremo borse di studio, spese mediche, formazione e inserimento al lavoro”.

I numerosi orfani, detti “speciali“, sono rimasti per anni senza alcuna tutela da parte dello Stato. La legge annunciata da Gualtieri non era mai entrata in vigore, in precedenza, per colpa della mancanza di decreti attuativi necessari, che paiono aver visto la luce il 25 novembre.

I soldi messi a disposizione dalla legge di bilancio del 2018, incrementati con quella del 2019, sono 12 milioni.

Legge a tutela degli orfani di femminicidio

Era il 21 dicembre 2017 quando il Senato ha dato il via libera alla legge a tutela degli orfani di femminicidio con 165 sì, 5 no e 1 astenuto. Sono passati quasi due anni da quel giorno perché nonostante l’approvazione del Parlamento e i fondi messi a disposizione grazie l’estensione del Fondo per le vittime di mafia, usura e reati intenzionali violenti, mancavano i decreti attuativi.

Un lungo stallo quello che ha visto protagonisti indifesi proprio quegli orfani speciali che hanno vissuto senza un aiuto economico ma soprattutto psicologico. Questa legge sospende il diritto alla pensione di reversibilità da parte del marito assassino e prevede il pignoramento della casa coniugale.

In particolare, lo Stato italiano si fa carico di tutte le spese legali, mediche, di inserimento nel mondo del lavoro e nel percorso scolastico degli orfani speciali.

Il lungo vuoto legislativo

Sono più di 1600 quei bambini che sono rimasti a un tratto orfani, negli ultimi dieci anni. Vengono considerati orfani speciali perché non hanno più la mamma ma il padre c’è ed è proprio l’assassino. Il femminicidio porta alla morte di una donna proprio per mano dell’uomo che avrebbe dovuto amarla, così i figli sono le vittime indifese di questa atrocità.

Una delle prime orfane speciali è stata Vanessa Mele. Aveva solo sei anni quando, nella stanza accanto, suo padre sparò un colpo di pistola in testa alla mamma Annamaria, uccidendola. Sono passati ormai più di vent’anni da quel brutale omicidio.

Vanessa non è più entrata in quella casa.

A causa del grave vuoto legislativo della giurisprudenza italiana, un uomo che aveva ammazzato sua moglie, una volta scontata la pena di detenzione, poteva usufruire della pensione di reversibilità della donna e tornare nella sua abitazione come se nulla fosse successo. L’immenso dolore che i figli dovevano affrontare rimaneva a carico dei familiari, i nonni in primis. Sono proprio loro che nella maggior parte dei casi hanno assistito economicamente e psicologicamente quei nipoti, vittime delle barbarie dei padri, senza alcun aiuto. Queste persone, da adesso, avranno finalmente il supporto dello Stato.

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