“Accuse gravissime”. “Si vergogni!”. Lo scontro in Aula tra Conte e Salvini

Mes Conte Salvini

È il botta e risposta tra Giuseppe Conte e Matteo Salvini a dominare l’informativa de presidente del Consiglio in Aula sulla controversa riforma del Mes, il fondo salva-Stati europeo. “Se queste accuse non avessero fondamento e anzi fosse dimostrato che chi le ha mosse era ben consapevole della loro falsità, avremmo la prova che chi ora è all’opposizione e si è candidato a governare il Paese con pieni poteri, sta dando prova, e purtroppo non sarebbe la prima volta, di scarsa cultura delle regole e della più assoluta mancanza di rispetto delle istituzioni”, è la replica di Conte all’accusa di “alto tradimento” giunta dal suo ex vice.

Conte: “Grave vulnus alla credibilità del governo”

“Le accuse che mi sono state rivolte, tuttavia – ha proseguito il premier – trascendono ampiamente i più accesi toni e le più aspre contestazioni che caratterizzano l’odierna dialettica politica, già di per sé ben poco incline alla ‘cura delle parole’. Siamo al cospetto di un’accusa gravissima. Se si arriva ad accusare apertamente e ripetutamente, in tutte le trasmissioni televisive e in tutti i canali social, il Presidente del Consiglio di avere tradito il mandato di difendere l”interesse nazionale’ e di avere agito per tutelare non si sa quale interesse personale, allora il piano delle valutazioni che siamo sollecitati a compiere è completamente diverso”.

“Se queste accuse avessero un fondamento, saremmo di fronte alla massima ferita, al più grave vulnus inferto alla credibilità dell’Autorità di Governo, con la conseguenza che chi vi parla non potrebbe esitare un attimo a trarne tutte le conseguenze: senza neppure attendere che mi venisse chiesto da chicchessia, sarei costretto a rassegnare all’istante le dimissioni da Presidente del Consiglio”, aggiunge Conte, secondo il quale “tutti i membri del precedente governo” sapevano delle trattative con l’Europa sul Mes, laddove la Lega accusa Conte di aver negoziato in segreto.

Salvini: “Qualcuno sta mentendo”

“Non intendo rispondere agli insulti. Noi rispondiamo col lavoro. Mi dispiace per lei, perché vive male. Chi vive di insulti, rabbia, rancore, vive male”, esordisce Salvini dai banchi di Palazzo Madama, “ho seguito l’intervento del vostro vice capogruppo alla Camera. Ha detto che il trattato va rinegoziato. Condivido le richieste espresse alla Camera dal gruppo M5s, vogliamo capire e modificare. Conte o non capisce o capisce fin troppo bene”. C’è pure spazio per una citazione di Confucio: “L’uomo da poco è arrogante senza essere calmo, l’uomo superiore – e non sono sicuramente io – è calmo senza essere arrogante”.

“Sui banchi del governo qualcuno sta mentendo”, prosegue il leader del Carroccio, concludendo il suo intervento con un “Si vergogni!”. “Chi sta mettendo a rischio i risparmi degli italiani è seduto li'”, ha poi detto Salvini indicando Conte al termine del suo intervento.

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