Gli Stati Uniti vogliono togliere a Huawei i contratti con le banche

Il presidente Donald Trump sta valutando di mettere al bando la tecnologia di Huawei nell’ambito dei servizi finanziari e bancari negli Stati Uniti

Passante davanti a un negozio di Huawei a Pechino (foto Vcg/Vcg via Getty Images)
(foto Vcg/Vcg via Getty Images)

La messa al bando di Huawei da parte dell’amministrazione americana si potrebbe allargare anche i servizi bancari negli Stati Uniti. Secondo quanto riportato da alcune fonti a Reuters, la Casa Bianca avrebbe considerato anche la possibilità di escludere la tecnologia Huawei, e quindi le reti, i telefoni, i sistemi di telecomunicazione e i software del colosso cinese, anche dal sistema finanziario statunitense.

A quanto pare, la possibilità di una simile decisione circolava già nel momento in cui la società di Shenzhen era finita sulla lista nera delle compagnie cinesi messe al bando negli Stati Uniti dal dipartimento del Commercio. Negli ultimi mesi, tuttavia, le tensioni sembrano essersi attenuate, quando ad alcune aziende americane, tra cui Microsoft e Android, erano state garantite delle licenze commerciali speciali.

Ma se Washington dovesse riconsiderare una simile opzione, questa volta Huawei finirebbe anche in una blacklist del Dipartimento del Tesoro, nell’elenco delle specially designated nationals (Sdn). Ciò di fatto impedirebbe alle banche e alle società finanziarie statunitensi di poter usufruire dei servizi tecnologici del colosso cinese, o di acquistarne i prodotti. Inoltre, una tale decisione da parte dell’amministrazione Trump impedirebbe a Huawei di portare a termine qualsiasi transazione in dollari statunitensi, oltre a congelare tutti i suoi asset nel Paese.

In concreto parliamo anche della possibilità, per esempio, che alle compagnie Americane e ai cittadini sia impedito di fare affari con le società che finiscono nella lista Sdn, e ciò avrebbe un impatto anche sulle compagnie che si appoggiano attualmente a Huawei per la rete 4G, anche in Europa, poiché tutte le transazioni in dollari vengono poi effettivamente completate dagli istituti finanziari americani.

Insomma, secondo quanto riportato dalle fonti di Reuters, al momento la decisione di inserire il colosso tecnologico cinese nella lista nera del Dipartimento del Tesoro è stata archiviata, ma non è detto che non possa essere ripresa in considerazione nei prossimi mesi, con conseguenze piuttosto importanti per il sistema finanziario internazionale.

Inoltre, nella stessa amministrazione le posizioni non sono del tutto concordi. Se il segretario al Tesoro, Steve Mnuchin, non sarebbe favorevole ad un simile inasprimento delle sanzioni contro Huawei, altri membri del Congresso considerano un blocco finanziario come una possibilità per contrastare il dominio mondiale della compagnia nel settore del 5G, che rappresenterebbe una “urgente minaccia alla sicurezza nazionale dei Paesi democratici”, ha affermato il deputato repubblicano Michael Gallagher.

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