Genitori di Martina Rossi a Chi l’ha visto: “Giudizio vergognoso”

Per i genitori di Martina Rossi la prescrizione del reato di morte è qualcosa di vergognoso e senza umanità: le loro parole a Chi l’ha visto.

Martina Rossi genitori a Chi l'ha visto

Intervistati dagli inviati di Chi l’ha visto, i genitori di Martina Rossi hanno commentato la prescrizione del reato di morte per altro reato sopraggiunta nel processo per la morte della loro figlia.

Genitori di Martina Rossi a Chi l’ha visto

Martina era deceduta dopo essersi lanciata dal balcone di un hotel a Maiorca, dove si trovava in vacanza con due ragazzi, per essere sfuggita, secondo l’accusa, ad un loro tentativo di violenza sessuale. Tesi che il giudice aveva accolto in primo grado, condannando a 6 anni di reclusione i due imputati per la duplice accusa di tentata violenza sessuale di gruppo e reato di morte in conseguenza di altro reato (3 anni per ciascuno dei capi di imputazione). Il secondo grado però non ha nemmeno visto il suo inizio, dato che il giudice ha subito dichiarato prescritto il secondo reato e rinviato a settembre 2020 la prima udienza d’Appello.

Qualcosa di vergognoso secondo i genitori della vittima, che durante la puntata di mercoledì 4 dicembre 2019 hanno commentato quanto accaduto.

Il padre di Martina ha affermato che le accuse sono volate via come farfalle, come se nulla fosse successo e non ci fosse una morta di mezzo. Ha infatti parlato di un “giudizio repentino, veloce, privo della minima umanità“. Subito dopo le parole del giudice si era detto preoccupato che la prescrizione potesse sopraggiungere anche per il primo reato, dato che questa dovrebbe scattare ad agosto 2021 e che l’udienza è stata fissata meno di un anno prima. Su questo punto però è apparso più rassicurato perché ha spiegato che il giorno dopo l’annuncio gli hanno comunicato che l’Appello verrà anticipato a febbraio per avere più tempo.

La madre di Martina ha aggiunto che accostare la parola prescrizione ad un omicidio “è veramente vergognoso“.

Non si tratta infatti di un reato fiscale ma della morte di una persona a cui è stata tolta la speranza, ha spiegato. E’ da sempre infatti convinta che la figlia si sia gettata dal balcone per sfuggire ai due ragazzi, a differenza della difesa che ha optato invece per il suicidio.

Tornando su quel tragico giorno, ha anche ricordato la freddezza con cui i due ragazzi che erano con lei hanno reagito alla sua morte. Mentre questa si trovava in obitorio loro avevano infatti proseguito la vacanza con tanto di post su Facebook, tanto che lo stesso medico legale aveva dichiarato di non aver mai visto un caso del genere. Anzi, avevano anche condiviso una scena del film dove Al Pacino, dopo essere stato raggiunto da un colpo di pistola, cade in una vasca ornamentale esattamente come successo a Martina.

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