Facebook rischia un “no” alla super app con Instagram, WhatsApp e Messenger

La Federal trade commission sta valutando di bloccare l’integrazione dei servizi offerti da WhatsApp, Instagram e Messanger con il social network principale

Social Media Apps
Whatsapp, Facebook e Instagram (Foto: Nasir Kachroo/NurPhoto via Getty Images)

Tempi duri per Facebook. Oltre alle polemiche e alle indagini relative al progetto Libra, ora la Federal Trade Commission americana (l’autorità che monitora il mercato) sta valutando la possibilità di emettere un’ingiunzione preliminare contro il colosso dei social per bloccare la possibilità di un funzionamento integrato delle piattaforme Instagram, WhatsApp e Messenger. Secondo quanto riportato dal Wall Street Journal, l’autorità americana teme che l’integrazione dei servizi offerti possa creare una situazione lesiva per la concorrenza nel settore dei social media.

Se l’authority dovesse procedere su questa linea, i cinque membri della commissione dovrebbero depositare un’azione legale in una corte federale contro la compagnia, mostrando anche prove delle eventuali violazioni alla concorrenza messe in atto da Facebook.

Ma non è certo un segreto che il social stia da tempo lavorando a una integrazione dei diversi servizi di messaggistica gestiti dalle piattaforme che controlla, con molti dubbi da parte degli utenti e delle autorità. Nella politica dell’azienda sembra però essere sempre più centrale l’interoperabilità tra i suoi servizi, sia per quanto riguarda i sistemi di codifica end-to-end dei messaggi sia in vista del futuro lancio di strumenti finanziari come Libra.

Dal canto suo, l’antitrust americana ha voluto vederci chiaro fin da subito sulla questione, ed è proprio questo uno dei principali elementi che la Federal trade commission aveva iniziato a monitorare qualche mese fa per valutare possibili violazioni della concorrenza o abusi di posizione dominante da parte di Facebook.

Tra le altre cose, inoltre, l’autorità teme che se l’azienda realizzasse una totale integrazione delle diverse piattaforme, per l’Antitrust sarebbe poi molto più difficile intervenire in caso di procedimenti legali e di uno scorporo delle competenze. Per questa ragione, l’autorità sta anche indagando sulle numerose acquisizioni fatte da Facebook negli anni, per capire se si tratta di innocue operazioni commerciali volte a migliorare i servizi offerti dalle compagnie acquisite o se invece sia una maniera per ridurre la concorrenza nei mercati in cui opera.

Ad ogni modo, per conoscere gli sviluppi di questa vicenda bisognerà attendere le prossime decisioni della Federal trade commission. Allo stesso tempo, però, sempre negli Stati Uniti Facebook è già al centro di un’indagine antitrust portata avanti dai procuratori generali di 47 stati per violazioni nell’acquisizione e nella gestione dei dati degli utenti e sulla pubblicità.

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