Si preannunciava un inverno non troppo movimentato in vista della vera e propria rivoluzione dell’anno prossimo (quasi tutti i piloti di vertice vanno in scadenza di contratto a fine 2020) ma alla fine non sono comunque mancate le sorprese ed i colpi di scena per quanto riguarda il mercato piloti del Mondiale MotoGP. Il clamoroso ritiro dalle corse del cinque volte campione del mondo Jorge Lorenzo ha lasciato vacante una sella molto ambita e allo stesso tempo molto temibile nel Repsol Honda Team al fianco di Marc Marquez, scatenando di conseguenza un domino conclusosi ufficialmente una decina di giorni fa.
Alex Marquez, campione del mondo uscente della Moto2, l’ha spuntata su Cal Crutchlow e Johann Zarco lasciando dopo cinque stagioni consecutive nella categoria intermedia il Team Estrella Galicia 0,0 Marc VDS per sbarcare in classe regina nel ruolo di compagno di squadra del fratello maggiore Marc. Preclusa la grande chance di andare in Honda ufficiale, Zarco ha dovuto scegliere se tornare in Moto2 oppure accettare la proposta di Ducati sposando la causa del Team Avintia.
Alla fine l’ex pilota Yamaha e KTM ha optato per quest’ultima, prendendo il posto del ceco Karel Abraham e tenendosi aperta la possibilità di essere promosso dai vertici di Borgo Panigale nel 2021 in Ducati Pramac o addirittura in Ducati ufficiale. Rimangono completamente invariate le line-up di Yamaha, Aprilia e Suzuki, mentre la KTM lancia due rookie provenienti dalla Moto2: Brad Binder nel team ufficiale (compagno di squadra di Pol Espargarò) e Iker Lecuona nel Team Tech 3 (al fianco di Miguel Oliveira). Quest’ultimo prenderà il posto lasciato libero dal malese Hafizh Syahrin, bocciato dalla casa austriaca e costretto a correre nel 2020 in Moto2 senza stipendio fisso (verrà pagato con dei bonus solo in caso di piazzamento sul podio) con l’Angel Nieto Team.
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Foto: Valerio Origo
