Alcuni hacker cinesi sono riusciti a superare l’autenticazione a due fattori

Un gruppo di hacker cinesi è riuscito a bypassare l’autenticazione a due fattori per compiere i suoi attacchi. Tra i paesi colpiti anche l’Italia

L’autenticazione a 2 fattori è stata violata (Photo Illustration by Omar Marques/Sopa Images/LightRocket via Getty Images)

I ricercatori di sicurezza di Fox-It hanno scoperto che un gruppo di hacker collegato al governo cinese è riuscito a bypassare il meccanismo di sicurezza dell’autenticazione a due fattori (2Fa).

La 2Fa è una funzione di protezione progettata per assicurare che un solo utente possa accedere al proprio account anche nel caso la password venga scoperta da qualcun altro. Con l’autenticazione a due fattori è necessario confermare l’accesso inserendo, da un dispositivo registrato, un codice d’accesso generato volta per volta.

All’interno dell’operazione Wocao, Fox-It ha identificato l’azione di cyber-spionaggio del gruppo di hacker cinesi identificati come Apt20 ai danni di enti governativi, fornitori di servizi nel campo dell’aviazione, assistenza sanitaria, finanza, assicurazioni, energia e anche in settori come il gioco d’azzardo e le serrature elettroniche, di dieci paesi tra cui anche l’Italia.

Cartina che evidenzia le vittime degli attacchi da parte del gruppo di hacker cinesi APT20 (fonte: Fox-It)

Il gruppo di hacker, al soldo del governo di Pechino, avrebbe sfruttato le vulnerabilità di JBoss, un’applicazione server open source scritto in Java molto sfruttato dalle grandi imprese e da alcune reti governative, infiltrandosi nei sistemi interni delle vittime.

Una volta all’interno dei sistemi gli hacker si sono impadroniti dei dump delle password, riuscendo poi a individuare l’account amministratore e a ottenere le credenziali per le Vpn, in modo da accedere alle aree più sicure dell’infrastruttura o a sfruttare gli account Vpn come backdoor più stabile.

Per sfruttare queste Vpn gli hacker sono riusciti a bypassare l’autenticazione a due fattori che proteggeva gli account violati. Sebbene non sia chiaro il metodo con il quale sono riusciti a scavalcare il meccanismo di protezione 2Fa, Fox-It ipotizza che Apt20 sia riuscito a impadronirsi dei token Rsa SecuId hackerando i sistemi che di norma funzionano collegando fisicamente un dispositivo hardware al computer.

Solitamente, se manca il dispositivo hardware che agisce assieme al software Rsa Secure Id, quest’ultimo genera un errore e il token d’accesso non viene creato. Gli hacker, pertanto, sono riusciti in qualche modo a evitare questo meccanismo intercettando i codici per l’autenticazione a due fattori.

Il sistema di sicurezza dell’autenticazione a due fattori è stato, finora, sempre ritenuto impenetrabile e a prova di violazione ma a quanto pare anche questo sistema ha le sue vulnerabilità.

Wired consiglia, come valide alternative all’autenticazione a due fattori l’uso di applicazione di autenticazione come Microsoft Authenticator o Google Authenticator.

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