In Congo è in corso la più grande epidemia di morbillo del pianeta

 

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OMS – In Congo si sta verificando la più grande epidemia di morbillo mai registrata

Da gennaio 2019 nella Repubblica Democratica del Congo, i decessi per morbillo sono stati circa 5.700, di cui il 73% bambini sotto i 5 anni di età, e le persone contagiate oltre 288mila. A riferirlo sono gli ultimi dati raccolti dall’Organizzazione mondiale della sanità, secondo cui si tratta della più grande epidemia di morbillo in corso nel pianeta e la più grave registrata negli ultimi decenni nella Repubblica Democratica del Congo (Rdc), paese già gravemente colpito dall’epidemia di ebola (che ha contagiato più di 3.000 persone, uccidendone oltre 2.000) e da oltre un decennio luogo di scontri armati tra governo e gruppi locali.

Sforzi insufficienti per fermare l’epidemia di morbillo

Come riporta Medici Senza Frontiere che lavora nella Rdc dal 1977, al momento un paziente affetto da morbillo contagia in media altre due o tre persone, sottolineando che sebbene non esista un trattamento specifico contro il morbillo, una campagna di vaccinazione è estremamente efficace per prevenire nuovi casi: nelle aree dove la copertura vaccinale è insufficiente, le attività di vaccinazione possono ridurre la mortalità infantile del 50%. Eppure, nonostante gli sforzi messi in atto, evidenzia sempre Medici Senza Frontiere, è necessario impegnare e destinare con urgenza maggiori risorse alle aree ancora colpite per fermare l’epidemia.

Le cause della diffusione

Nell’arco del 2019 l’epidemia si è diffusa in tutte le 26 province del paese e non mostra segni di attenuazione: 9.605 nuovi casi sono stati segnalati nell’ultima settimana di novembre, il numero più alto dall’inizio dell’anno. Mentre il tasso di mortalità, oltre il 2%, è il doppio rispetto agli anni precedenti e il 73% dei decessi sono bambini di età inferiore ai 5 anni. A contribuire alla diffusione dell’epidemia di morbillo è per prima cosa una copertura vaccinale estremamente bassa in alcune regioni del paese, a causa della mancanza di vaccini, di personale per somministrarli o di accesso alle strutture sanitarie.

I piani di vaccinazione

Il Ministero della Salute congolese ha contribuito a rafforzare le attività di vaccinazione contro il morbillo nelle aree in cui continua a diffondersi l’epidemia. “Quando viene dichiarata un’epidemia, bisogna combinare assistenza medica e vaccinazione per fermare la diffusione della malattia. Da metà novembre, le autorità sanitarie congolesi hanno avviato attività supplementari di immunizzazione contro il morbillo in tutto il paese. Intanto MSF continua a fornire cure mediche ai pazienti, ma al momento l’epidemia resta ancora più forte della risposta medico-umanitaria messa in atto”, riferisce Alex Wade, capomissione Msf in Rdc. “Sarà quindi essenziale che le organizzazioni umanitarie e gli altri attori mettano in comune tutti gli sforzi possibili per aiutare le autorità sanitarie locali per superare questa epidemia. Troppi bambini sono morti per questa malattia facilmente prevenibile”.

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Durante il 2019 le notizie sul morbillo sono state pessime, in più parti del mondo. Dalla critica situazione europea, all’emergenza sanitaria a New York, fino a alla grave epidemia che ha colpito Madagascar, fino ale isole di Samoa, in Polinesia. Qui nei giorni scorsi è stato dichiarato lo stato di emergenza per sei settimane per l’epidemia di morbillo che, secondo quanto riporta la Bbc, ha causato fino ad oggi 81 decessi, la maggior parte neonati e bambini, e contagiato oltre 5.500 persone.

Riferimenti: Medici Senza Frontiere

Immagine di copertina: Julien Harneis/Flickr/CC

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