Nora Amile de La pupa e il secchione: “Sono casta da 10 mesi, mi ritiro in convento”

Mente va in onda su Italia 1 La pupa e il secchione e viceversa, torna a far parlare una concorrente della prima storica edizione del programma, risalente all’ormai lontano 2005. Si tratta di Nora Amile, modella italo-marocchina che dopo l’esperienza nello show non ha trovato grande popolarità in televisione. Alcuni anni fa lottò con una forma di depressione da cui riuscì a riprendersi, e oggi dichiara di aver cambiato completamente vita. Appassionata di meditazione e spiritualità, attualmente è single e ha deciso di prendersi un periodo solo per se stessa, abbracciando la castità.

Sono casta da oltre 10 mesi per scelta. Ho deciso di concentrarmi sulla mia anima e di prendermi una lunga pausa dai piaceri carnali e materiali.

Il ritiro in convento

Non solo: la Amile ha scelto di ritirarsi in un convento: “Presto chiederò alla Madre Superiora delle Carmelitane Scalze di Milano di essere accolta nel loro Convento per un ritiro spirituale“. Nora ha raccontato il tutto in un’intervista pubblicata su Oggi. “Nulla è impossibile per colei che si trova preparata a vincere ogni avversità. I timorosi sono i perdenti“, ha scritto di recente su Instagram, dove spesso pubblica frasi che mettono in risalto il suo lato più filosofico.

Chi è Nora Amile, la depressione e il tentato suicidio

A La pupa e il secchione, Nora Amile gareggiò in coppia con Giuseppe Congedo. Più avanti, lamentò di essere rimasta intrappolata nello stereotipo della bella svampita, un ruolo che in realtà non le sarebbe mai appartenuto. Diplomata in recitazione dopo aver studiato con il metodo Stanislavskij, parla italiano, inglese, spagnolo e arabo e si definisce “una donna abbastanza colta”. In autunno, confessava a Novella 2000 di aver passato un terribile periodo: “Nel 2011 ho sofferto di depressione, ho avuto una crisi d’identità e volevo suicidarmi… Tutti mi associavano solo ed esclusivamente alla ‘pupa’ e ho tentato il suicidio. Sono stata salvata da un mio caro amico. Quando sono venuti in soccorso mi hanno portato in una clinica psichiatrica, perché pensavano che avessi perso la testa totalmente e hanno iniziato a curarmi. Per fortuna, anche in quel caso ho reagito bene e ho dimostrato di non essere pazza, ma solo depressa“.

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