Signore e signori, ormai ci siamo. Dal 20 gennaio si farà sul serio e nel tabellone femminile degli Australian Open 2020, primo Slam del tennis di quest’anno, il tema è uno: incertezza. La 94esima edizione del Major oceanico è accompagnata dal punto di domanda perché nel tabellone “rosa” non vi è “la giocatrice” e “la candidata numero uno” per aggiudicarsi il titolo australiano. Un nome poteva essere quello della 19enne canadese Bianca Andreescu, vittoriosa dello Us Open 2019, ma il suo ginocchio ha detto: “Aspetta”. Il riposo richiesto per non forzare l’arto ha portato dunque al forfait e di questa rinuncia, indubbiamente, ha potuto sorridere chi è ancora lì, pronta ad azzannare la preda.
Ci si riferisce all’ex n.1 del mondo Serena Williams, sconfitta da Andreescu due volte l’anno scorso in due atti conclusivi di una certa importanza: nel Canadian Masters e proprio a Flushing Meadows. Una maledizione per Serena che, dopo la pausa per maternità, è sempre arrivata a un passo dal 24° Slam. Proprio in Australia, Williams ha ottenuto il suo ultimo successo, ovvero nel 2017, quando sconfisse sua sorella Venus e pose il settimo sigillo a queste latitudini. L’avvicinamento è stato positivo e la vittoria del WTA di Auckland (Nuova Zelanda), primo titolo ottenuto dopo tre anni (torneo n.73 in carriera), è un segnale di chiara vitalità.
Vincente anche nella quarta decade della sua carriera!
Serena Williams vince l’#ASBClassic di Auckland battendo Jessica Pegula per 6-3 6-4.
Trofeo numero 7️⃣3️⃣in carriera, il primo vinto dopo la nascita di sua figlia Olynpia ❤️ pic.twitter.com/c9ewY1vYg7— We Are Tennis Italia (@WeAreTennisITA) January 13, 2020
L’obiettivo di eguagliare Margaret Smith Court, dunque, è sempre lo stesso e l’americana potrebbe avere delle carte da giocare, anche se dovrà fare attenzione. Se si guarda alla classifica, la padrona di casa Ashleigh Barty, la campionessa in carica Naomi Osaka e la rumena Simona Halep sono le altre giocatrici che potrebbero contendere la vittoria finale alla statunitense, ritenendo leggermente inferiori la finalista di dodici mesi fa a Melbourne Petra Kvitova e l’altra ceca Karolina Pliskova, trionfante però a Brisbane.
In questo senso Barty, a segno nel Roland Garros 2019, potrebbe sfruttare il vantaggio di giocare in casa, mentre Osaka avrà nei quarti di finale il possibile incrocio proprio con Serena, visto quanto ha previsto il sorteggio odierno. Una finale anticipata che potrebbe aiutare a capire chi possa ambire al successo di questo Slam. Un scontro di cui potrebbe beneficiare il gruppo di tenniste guidato da Halep che, ricordando la finale persa del 2018 contro la danese Caroline Wozniacki, avrà voglia di sfatare un altro tabù, dopo il successo a Wimbledon contro la già citata Williams del 2019.
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giandomenico.tiseo@oasport.it
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Foto: LaPresse
