Coronavirus, le città del mondo dove il rischio è più alto

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L’allarme del nuovo coronavirus responsabile della polmonite in Cina (e ormai anche al di fuori del paese) sta mobilitando scienziati, istituzioni e media di tutto il mondo per cercare e fornire informazioni sempre più precise, via via che l’epidemia evolve, e costantemente aggiornate. Dopo la mappa con i numeri e la diffusione geografica del coronavirus, la corsa al vaccino e le precauzioni della quarantena a Wuhan, oggi un gruppo dell’università di Southampton ha cercato di capire quali paesi e città potrebbero essere più a rischio di contagio. I dati, pubblicati sul sito WorldPop, si basano su un modello matematico che stima il flusso di viaggiatori provenienti dalla Cina verso ciascun paese nei tre mesi a cavallo del capodanno lunare (due settimane prima e due mesi e mezzo dopo la festività).

Un modello non basato sull’epidemia

Bisogna precisare che non si tratta di un modello fondato sull’intensità dell’epidemia ma sulla stima del numero di viaggiatori che hanno preso l’aereo da alcune delle principali città cinesi nei mesi a cavallo del capodanno lunare, che solitamente è in una data compresa fra il 21 gennaio e il 19 febbraio. Questo numero che può variare molto nel tempo e che non necessariamente corrisponde alla fotografia della situazione attuale.

Coronavirus, le città e i paesi più a rischio

Dall’indagine la città con il rischio più alto è Bangkok in Thailandia ed effettivamente a oggi il paese con maggior numero di casi fuori dalla Cina è risultato essere proprio la Thailandia, che al 29 gennaio ha 14 contagiati. A seguire, sia nel modello che nella realtà, c’è Hong Kong, in Cina, che ha 8 malati. Qui la mappa del rischio sulla base del volume dei passeggeri che hanno volato da 18 città cinesi ad alto rischio.

Crediti: WorldPop

Al quinto posto fra le città più a rischio c’è Tokyo, in Giappone (qui nel paese ci sono 7 casi confermati, alla 12posizione c’è Sidney in Australia (nel continente australiano ci sono 5 casi), al 16° posto New York (negli Stati Uniti 5) e al 19° Londra, mentre invece nel Regno Unito nell’andamento reale per ora non si è registrato nessun caso. Mentre al 27° posto ci sono Parigi (la Francia ne ha 4) e Francoforte (la Germania ne ha 4 confermati).

Partendo dalle nazioni più a rischio, in cima alla classifica la Thailandia, il Giappone e Hong Kong. Fra i paesi europei, al 15° posto c’è la Germania, al 19° l’Italia, al 21° la Francia e al 24° la Spagna.

Coronavirus, perché il modello è utile

Al di là dei risultati, ciò che è importante è studiare i flussi di viaggiatori, secondo gli autori. “È fondamentale comprendere i modelli di movimento della popolazione, sia in Cina sia a livello globale”, sottolinea Andrew Tatem, docente di geografia alla Southampton e direttore di WorldPop, “per valutare come questo nuovo virus potrebbe diffondersi – a livello nazionale e a livello internazionale. Mappando queste tendenze e identificando le aree ad alto rischio, possiamo fornire un aiuto e informazioni sugli interventi per la salute pubblica, come screening e preparazione a livello sanitario”.

Queste valutazioni assumono un ruolo centrale anche considerando che molti hanno viaggiato in una fase in cui l’epidemia del nuovo coronavirus non si era ancora manifestata chiaramente nelle sue caratteristiche e nella gravità. Prima, pertanto, che fossero imposte limitazioni agli spostamenti (come il blocco dei tour e le restrizioni dei viaggi all’interno e all’esterno della Cina) e la disposizione della quarantena di Wuhan. E tenendo conto che potrebbero essere circa 5 milioni le persone che hanno lasciato la Cina nelle ultime settimane.

Gli autori continueranno a monitorare la situazione e a produrre analisi aggiornate, incluso il controllo dell’effettivo blocco dei trasporti e della trasmissione del coronavirus da persone che rientrano dopo aver festeggiato il tradizionale capodanno lunare, che, come hanno comunicato le autorità, è spostato al 2 febbraio (invece che ricorrere il 25 gennaio, data in cui era stato annullato).

Via Wired.it

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