Renzi e la prescrizione dominano i social. Ma non convincono l’audience

Governo in fibrillazione, giornate agitate e a questo punto non si può escludere nessuno scenario per la vita dell’esecutivo: “Volevano buttarci fuori dalla maggioranza” dice Matteo Renzi di Italia Viva, che poi aggiunge di essere pronto a sfiduciare il Ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, sul tema caldissimo della #prescrizione.

Per il premier Giuseppe Conte le priorità sono altre. Dello stesso avviso è Nicola Zingaretti, che aggiunge di star assistendo “ad un chiacchiericcio incomprensibile”. Questo il clima nella maggioranza, ma anche sui social la polemica non si è fatta attendere: si parla tanto di prescrizione e la crisi innescata da Matteo Renzi a molti proprio non piace.

C’è stato un crescendo di interesse e man mano che gli utenti dei social si sono appassionati alla discussione, i volumi delle conversazioni sono cresciuti in corrispondenza con i vari aspetti della riforma, fino ad arrivare al picco in concomitanza con la dichiarazione de segretario Pd: “Italia Viva estremisti, fanno un favore a Salvini”.

Tuttavia dalle conversazioni sulla prescrizione emerge chiaramente un forte disappunto sull’impianto complessivo della riforma che diventa uno sfogo più ampio sui tempi dei processi e sulla inefficienza della giustizia in Italia: quando si parla processi e magistrati sollecitando opinioni e riflessioni, il malumore non tarda ad arrivare.

Il 79% degli account è ostile alla riforma del Ministro Bonafede e in generale esprime un pesante malumore per l’andamento dei processi nel paese; rabbia e disappunto le emozioni più presenti nei post, compensate solo parzialmente da gioia e ammirazione.

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Sentiment analysis negativa che coinvolge anche la figura di Matteo Renzi. I contenuti e le esternazioni pubbliche dell’ex Presidente del Consiglio non incontrano i favori del pubblico, provocando contrarietà ed emozioni negative nei thread generati. Come si nota con chiarezza dal grafico, sebbene il guardasigilli non goda di una sentiment analysis nettamente positiva, comunque supera il leader di Italia viva nell’apprezzamento dell’audience.

Il tema della prescrizione è strettamente connesso alla crisi di governo che su Twitter provoca un’impennata delle conversazioni dalla prima settimana di febbraio, con un tasso di engagement insolitamente alto, allo 0,68% sopra la media della piattaforma. Argomento che appassiona e spinge gli italiani a ingaggiare conversazioni e porre numerose domande.

Proprio sulla crisi di Governo il sentiment è negativo al 98% ma si estende a diversi temi: c’è chi non comprende il comportamento di Italia Viva e chi invece, più in generale, se la prende con la #casta impegnata in discussioni percepite come lontane dal “paese reale”. In generale permane nella prevalenza dei contenuti presi in esame, la difficoltà a comprendere le ragioni profonde che hanno prodotto le attuali tensioni nelle istituzioni, innescate da Renzi e il suo partito.

Italia Viva è vivissima. Almeno su Twitter

Nonostante i sondaggi prevedono un consenso tra il 3 e il 4%, su Twitter negli ultimi giorni il partito di Matteo Renzi è attivissimo e protagonista sui temi della prescrizione e della crisi di Governo, pubblicando il 25% dei contenuti. Segue a stretto giro Forza Italia (15%), anch’essa molto sensibile ai temi della giustizia in Italia.

Renzi è il politico a ottenere il massimo numero di condivisioni con il 26% dell’apprezzamento condiviso. Perciò, nonostante un sentiment nettamente negativo sulle tensioni causate nella maggioranza e il rischio di instabilità e sulla discussione in atto, riscuote molto consenso attivo da parte dei suoi elettori e sostenitori in rete.

Al pari dell’ex premier troviamo una new entry, per quanto riguarda la quantità di contenuti pubblicati: Andrea Mazziotti di Azione che addirittura supera Carlo Calenda. Per una volta un leader come Salvini non si impone su Twitter su un tema così sentito e discusso, ottenendo appena il 7% di condivisioni, una percentuale di consenso molto lontana dal suo solito.

In generale gli oppositori alla riforma sono riusciti a far passare di più e meglio le rispettive argomentazioni su Twitter mentre Pd e M5s sostenitori della riforma hanno pubblicato solo l’11% dei contenuti. Anche Silvio Berlusconi, notoriamente sensibile ai temi della giustizia e al garantismo, ha pubblicato un lungo video per smontare la riforma definendo i deputati del Movimento 5 Stelle dei “veri comunisti all’antica animati da una follia giustizialista”.

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