ATP Santiago del Cile 2020: Thiago Seyboth Wild al primo titolo in carriera. Il rampante brasiliano batte Casper Ruud in tre set

Non c’era mai stato un brasiliano più giovane di lui in grado di vincere un torneo sul circuito ATP, neanche Guga Kuerten, che piazzò la sorpresa al Roland Garros 1997 a vent’anni. Thiago Seyboth Wild a quell’età ci arriverà tra nove giorni, ma intanto strappa al più grande idolo tennistico del suo Paese questo primato battendo nella finale del 250 di Santiago del Cile il norvegese Casper Ruud con il punteggio di 7-5 4-6 6-3. Per il giocatore nato a Marechal Candido Rondon si spalancano le porte del numero 113 del mondo, mentre Ruud non ritocca il proprio best ranking, risalendo comunque al 36° posto.

La finale comincia in maniera equilibrata al contrario, nel senso che i primi tre giochi vivono nel segno di una strana battaglia: tre break nei primi tre giochi e Ruud che perde sei punti di fila sul proprio servizio prima di vincerne uno. Il quinto game è estremamente lottato, con il norvegese che ha cinque chance del 4-1, ma Seyboth Wild, con personalità e qualche lampo di classe, riesce a uscire dalle sabbie mobili con successo. Il brasiliano, poi, trova il break a 30 per ristabilire la parità, avvalendosi di una brillante risposta di rovescio in salto. Lentamente, ma costantemente, il livello di gioco del vincitore degli US Open junior del 2018 sale e la conseguenza diretta è la vittoria del primo set con il servizio strappato a 15 a Ruud.


Nel secondo parziale il match rimane in bilico in particolare per un motivo: le varie partenze false nei turni di servizio da parte dei due giocatori che vengono poi rimediate con sequenze di quattro punti consecutivi. Ruud deve recuperare da 0-30 nel secondo, quarto e ottavo gioco, Seyboth Wild è invece chiamato agli straordinari nel terzo. Il brasiliano viene aiutato più di una volta dal servizio, soprattutto nel quinto game, ma nel nono gioca un game particolarmente brutto, sbagliando sia in larghezza che in lunghezza e regalando il break al norvegese. Ruud non può che ringraziare e, tenendo l’ultimo turno di battuta a zero, porta l’incontro al terzo set.

A rivelarsi decisivo, nei fatti, è il secondo gioco: il norvegese non è brillante, sul 30-40 perde il controllo del dritto e cede la battuta a Seyboth Wild. Da quel momento il brasiliano continua a mostrare dell’ottimo tennis, dimostrando di meritare tutto quel che di buono si dice di lui e le attese riposte sulla sua scalata in un Brasile che vuole qualcuno che raccolga l’eredità di Kuerten. Il nativo del Paranà, il terzo più meridionale stato brasiliano, non offre tregua con il servizio (17 ace per lui alla fine) e va a chiudere per 7-5 4-6 6-3, regalandosi così il primo titolo ATP in due ore e 18 minuti.

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federico.rossini@oasport.it

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Foto: CP DC Press / Shutterstock.com

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