Una cosa è ormai chiara: contro l’epidemia di COVID-19 serve l‘impegno di tutti, non solo di chi si trova in prima linea, come il personale sanitario o la protezione civile, o di chi è chiamato a fornire dati, analisi e scenari, come gli scienziati, o a decidere quali misure di contenimento adottare, amministratori e politici.
In un’epidemia che si trasmette da persona a persona tramite goccioline cariche di particelle virali disperse da starnuti, colpi di tosse o anche dal semplice parlare, è più che ovvio che a giocare un ruolo cruciale è il comportamento del singolo, il senso di responsabilità di ciascuno di noi. Responsabilità che non solo ci impone di rispettare con particolare rigore le elementari norme igieniche ma anche di ridurre al minimo le possibili occasioni di contagio, rinunciando il più possibile ai contatti sociali. Per evitare di ammalarci noi e gli altri, soprattutto le persone più fragili, anziani e malati, e in generale fare la nostra parte per contenere l’epidemia COVID-19 e mitigarne l’inevitabile impatto sociale ed economico. Sono poche e semplici le cose da fare. E se avete dei dubbi, molte risposte le trovate qui di seguito.
Covid-19, tutti a casa? Cosa si può e non si può fare dopo l’entrata in vigore del DPCM del 9 marzo
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