Il bilandio del Viminale, ieri 10mila denunciati

Ieri le Forze di polizia hanno controllato, in applicazione delle misure di contenimento del contagio, 228.550 persone e 9.949 sono state denunciate. Gli esercizi commerciali controllati sono stati 87.558, denunciati 103 esercenti e sospesa l’attività di 25 esercizi. Salgono così – indica il Viminale – a 2.244.868 le persone controllate dall’11 al 23 marzo, 102.316 quelle denunciate per inadempienza ad ordini dell’Autorità, 2.348 per false dichiarazioni a pubblico ufficiale, 1.061.357 gli esercizi commerciali controllati e 2.380 i titolari denunciati.

Dopo l’ennesimo decreto che restringe ulteriormente la possibilità di uscire di casa, una circolare inviata ai prefetti da Matteo Piantedosi, capo di Gabinetto del ministro dell’Interno, precisa quando sono legittimi gli spostamenti.Il divieto alle persone di spostarsi “dal comune in cui attualmente si trovano”, tranne che “per comprovate esigenze lavorative, di assoluta urgenza ovvero per motivi di salute”, si legge nella circolare, “persegue la finalità di scongiurare spostamenti in ambito nazionale, eventualmente correlati alla sospensione delle attività produttive, che possano favorire la diffusione dell’epidemia”. Rimangono tuttavia consentiti i movimenti effettuati “per comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità ovvero per motivi di salute, che rivestano carattere di quotidianità o comunque siano effettuati abitualmente in ragione della brevità delle distanze da percorrere. Rientrano, ad esempio, in tale casistica gli spostamenti per esigenze lavorative in mancanza, nel luogo di lavoro, di una dimora alternativa a quella abituale, o gli spostamenti per l’approvvigionamento di generi alimentari nel caso in cui il punto vendita più vicino e/o accessibile alla propria abitazione sia ubicato nel territorio di altro comune”.

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