Coronavirus: prolungare l’isolamento per evitare un secondo picco

isolamento

Non è ancora arrivato il momento di abbassare la guardia. Ma anzi, è necessario continuare a rispettare rigorosamente le misure di isolamento per limitare la diffusione del nuovo coronavirus, senza cedimenti. Perché la strada davanti a noi è ancora lunga e anche quando riusciremo finalmente a vedere gli effetti dell’isolamento, continuare a seguire le regole sarà di fondamentale importanza. A suggerirlo è una nuova ricerca appena pubblicata sulla rivista The Lancet, secondo cui il lockdown nella città cinese di Wuhan hanno ridotto significativamente il numero di casi di Covid-19 e ritardato il picco dell’epidemia, dando così al sistema sanitario il tempo e l’opportunità di riuscire a rispondere alla pandemia da coronavirus. Ma non solo: secondo gli autori, allentare ora le misure di isolamento, come la chiusura delle scuole e dei luoghi di lavoro, potrebbe favorire una seconda ondata di nuovi contagi.

Il rischio di un secondo picco

Basandosi sui dati sulla diffusione del nuovo coronavirus a Wuhan e nel resto della Cina e utilizzando modelli matematici per simulare l’impatto di una attenuazione o un prolungamento delle misure di isolamento, i ricercatori hanno ipotizzato due scenari diversi: nel primo caso, ossia se le restrizioni venissero allentate a marzo, molto probabilmente si verificherebbe a fine agosto una seconda ondata di nuovi casi da coronavirus. Mentre il mantenimento di queste misure di controllo fino ad aprile ritarderebbe presumibilmente un secondo picco di nuovi casi fino a ottobre, alleggerendo così la pressione sul sistema sanitario.

L’importanza dell’isolamento

I risultati suggeriscono perciò che le misure di isolamento saranno probabilmente più efficaci se il ritorno a scuola e nei luoghi di lavoro sarà avviato gradualmente all’inizio di aprile (e non a marzo), per riuscire a ridurre il numero di nuove infezioni del 24% fino alla fine del 2020 e ritardare un secondo picco fino a ottobre. 

“Le misure senza precedenti messe in atto nella città di Wuhan per ridurre i contatti sociali a scuola e sul posto di lavoro hanno contribuito a controllare l’epidemia”, spiega l’autore dello studio, Kiesha Prem della London School of Hygiene & Tropical Medicine, nel Regno Unito. “Tuttavia, la città deve ora fare molta attenzione per evitare di attenuare prematuramente le misure di isolamento, perché ciò potrebbe portare a un secondo picco di casi. Se si allenteranno gradualmente queste restrizioni, è probabile che si riesca a ritardarlo”.

Il graduale ritorno alla normalità

Come precisano i ricercatori, tuttavia, esistono ancora molte incertezze e dubbi, come per esempio su quante persone può infettare un malato di Covid-19 o per quanto tempo rimane contagioso, per cui il reale impatto di allentare o prolungare le restrizioni sulla pandemia del nuovo coronavirus non può essere ancora stimato con precisione. Inoltre, lo studio si è basato sui dati provenienti dalla città di Wuhan e potrebbe perciò non essere valido per altri regioni. 

“I nostri risultati non saranno esattamente gli stessi in un altro paese, perché la struttura della popolazione (come per esempio le diverse fasce d’età, ndr) e il modo in cui le persone si mescolano ed entrano in contatto tra loro saranno diversi”, conclude il co-autore Yang Liu.“Ma riteniamo che c’è un concetto applicabile ovunque: le misure di isolamento sono molto utili e dobbiamo calibrare con attenzione il loro allentamento per evitare successive ondate di infezione quando i lavoratori e i ragazzi torneranno alla loro normale routine. Se queste ondate avverranno troppo rapidamente, ciò potrebbe mettere nuovamente sotto pressione i sistemi sanitari”.

Via: Wired.it

Leggi anche: Sars-Cov 2, dobbiamo stare attenti all’aria che respiriamo?

Credit immagine di copertina: Photo by Mick De Paola on Unsplash

loading...