Crescono i rischi di adescamenti di minori e truffe online

Lo segnala la Polizia postale. Sono 13 i denunciati nel mese di marzo. Aumentano anche le campagne di phishing sull’onda dell’allerta Covid-19

Hacker viola uno smartphone (Getty Images)
Hacker viola uno smartphone (Getty Images)

Aumentano i tentativi di adescare minori su internet in Italia. A rilevarlo è la Polizia postale: nel solo mese di marzo sono state 13 le persone denunciate per reati di adescamento di minori tramite la rete. L’aumentare del tempo trascorso sui social network e più in generale onlibe, che dall’inizio delle misure di distanziamento sociale per il coronavirus è cresciuto dell’70%, ha spinto molti malintenzionati a scandagliare le piattaforme social o di messaggistica per individuare le possibili prede.

L’attitudine che molti giovani hanno al postare gran parte della loro vita pubblica e privata sulle piattaforme online li espone inconsapevolmente all’attività predatoria e di raccolta d’informazione dei cosiddetti groomer, gli adescatori.

Purtroppo la tecnologia e la crittografia stanno favorendo questo tipo di attività predatoria poiché “servizi come Whatsapp, Snapchat, Telegram e quelli di messaggistica istantanea vengono scelti come ‘territori di caccia’ dove tentare l’aggancio delle potenziali vittime, privilegiando quei social network che rendono tecnicamente più difficile l’identificazione”, precisa la polizia postale.

La Polizia postale consiglia di mettere in atto dei comportamenti virtuosi per rendere la rete più sicura. Innanzitutto è importante favorire una comunicazione aperta tra genitore e figli, spiegando l’utilizzo positivo i intelligente dei media digitali. Per farlo però è necessario comprendere e padroneggiare la tecnologia con cui i ragazzi hanno a che fare in modo da colmare il gap generazionale che spesso s’interpone tra adulti e ragazzi. È necessario stabilire delle regole per l’utilizzo dei social network, dei tablet e degli smartphone dando in primis il buon esempio a rispettarle.

Truffe

Nono solo i più piccoli sono a rischio durante il lockdown. Aumentano, infatti, i tentativi di truffe che approfittano della vulnerabilità emotiva delle persone propinando false raccolte fondi, false cure per la malattia o vendendo a prezzi esorbitanti, con aumenti oltre il 5.000%, mascherine mediche o igienizzanti per le mani.

I cyber criminali hanno inviato ondate di email – da 12 a oltre 200mila alla volta – e il numero di campagne sta continuando ad aumentare. Inizialmente abbiamo assistito ogni giorno a una singola campagna a livello globale, ora ne stiamo osservando 3-4 al giorno. È un incremento sostanziale, che mette bene in chiaro quanto notizie globali del genere possano essere interessanti per i cybercriminali” sottolinea Sherrod DeGrippo, senior director threat research and detection, di Proofpoint

Troppo spesso i messaggi di posta elettronica a tema coronavirus sono un tentativo di phishing perpetrato da criminali informatici che sfruttano la situazione a loro vantaggio.

È importante quindi diffidare di qualsiasi email che cerchi di indurre all’apertura di allegati o a cliccare su un link e fare attenzione alle comunicazioni che sostengono di provenire da fonti da cui di norma non si ricevono e-mail. Per quanto riguarda le donazioni benefiche è bene affidarsi a canali affidabili come i siti di crowdfounding o di agire direttamente con le associazioni di fiducia.

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