Napoli Campione d’Italia, il secondo scudetto compie 30 anni

Napoli Campione e la cronaca dello scudetto conquistato una domenica di trent’anni fa, dopo un campionato estenuante ma anche emozionante

 

Nell’anno del mondiale italiano, il popolo pallonaro della città di Napoli visse di sussulti. Sorpassi e controsorpassi: il torneo fu una continua lotta tra gli azzurri di Bigon e il Milan di Sacchi.

E punto a punto, le due formazioni si ritrovarono ad affrontare l’ultimo mese di campionato.

 

Oggi, 29 aprile 2020, facciamo un passo indietro.

 

Aprile fu il mese che caratterizzò il campionato italiano di calcio di trent’anni fa. Quei trenta giorni determinarono la corsa scudetto con colpi di scena ed emozioni che portarono la squadra capitanata da Diego Armando Maradona a fregiarsi del titolo di Campione di Italia 1989-90, il secondo della storia del Calcio Napoli.

 

La monetina di Bergamo e lo scippo di Bologna

8 aprile 1990 – Era in programma la quart’ultima giornata di campionato e la classifica era la seguente: Milan 44 e Napoli 43.

A Bergamo, Atalanta e Napoli erano ferme sullo 0-0 quando una monetina lanciata dagli spalti colpiva Alemao. Il centrocampista andò a terra e venne soccorso dallo storico  massaggiatore Carmando: “Stai giù, resta a terra”. Il brasiliano fu costretto ad abbandonare il campo per la ferita riportata sul capo.

In quegli anni, il regolamento parlava chiaro: se un calciatore era costretto a lasciare il campo in seguito ad atti violenti commessi dai tifosi, la squadra che aveva subito il danno avrebbe potuto ottenere lo 0-2 dal Giudice Sportivo.

Il Napoli ebbe vinta la partita ma, durante la settimana, il parlare, le discussioni e le proteste rossonere furono assillanti a tal punto che tutti ricorderanno quella “100 lire” ma nessuno, o quasi, rievocherà cosa accadde, sempre quella stessa domenica, a Bologna.

Il Milan scese in campo per far sua la partita e chiudere definitivamente il campionato. Sullo 0-0 però, l’attaccante felsineo Marronaro mise il pallone alle spalle del portiere Pazzagli ma nonostante la sfera avesse ampiamente varcato la linea di porta, la terna arbitrale decise di non assegnare la rete!

Era gol, il Milan aveva perso: solo che lui, e soprattutto il guardalinee Nicchi di Arezzo, non avevano visto nulla” (La Repubblica, 10-04-1990).

Un caso misterioso e inspiegabile, la partita terminò a reti bianche.

Nuova classifica : Milan 45 – Napoli 45

 

Il week end di Pasqua

Nella giornata successiva, i rossoneri scesero in campo di venerdì (per l’impegno di Coppa dei Campioni il mercoledì successivo in Germania in casa del Bayern Monaco) e si sbarazzarono della Sampdoria battendola, a San Siro, per una rete a zero mentre gli azzurri sconfissero il Bari al San Paolo con un rotondo 3-0 il sabato prima di Pasqua.

La classifica adesso recitava: Milan 47 e Napoli 47.

 

Il trionfo di Bologna e la “Fatal-Verona”

22 aprile 1990 – Il Milan, dopo le fatiche in Germania, andò a far visita al Verona in piena lotta per non retrocedere. Il Napoli doveva vedersela contro quel Bologna ancora avvelenato per i fatti di due settimane prima.

I rossoblù, però, furono irretiti da quel super Napoli. Sandro Ciotti ebbe il suo bel da fare nel raccontare, agli italiani delle radioline, tutte le segnature. In soli 15 minuti, la banda di Maradona realizzerà ben tre reti. Alla fine, gli azzurri passeggeranno: 4-2 il risultato finale.

A Verona, il Milan conduceva 1-0 ma, nel secondo tempo, successe l’incredibile. L’arbitro Lo Bello espellerà Sacchi per continue proteste e Sotomayor di testa pareggerà i conti. Le fatiche del mercoledì di Coppa si faranno sentire, prima nella testa e poi nei muscoli: verrà prima cacciato Rijkaard poi Van Basten ed infine toccherà a Costacurta lasciare il campo.

Al novantesimo, Enrico Ameri intervenne dal Bentegodi: “Attenzione, attenzione, gol di Pellegrini! Pellegrini ha portato in vantaggio il Verona!”

Dal Dall’Ara, il collega Sandro Ciotti darà voce al “Boato dei diecimila napoletani presenti a Bologna!

Napoli Campione di Italia 1989-1990

29 aprile 1990 – La città si colorò di azzurro e il tricolore fece di nuovo mostra di se in ogni vicolo e in ogni strada: c’era Napoli-Lazio e gli azzurri sarebbero diventati Campioni di Italia per la seconda volta.

Bastarono 7 minuti: punizione dalla trequarti, Maradona pennellò in area laziale per la testa di Baroni che mise dentro il pallone della vittoria e dello scudetto. Il San Paolo era tutto un tributo di bandiere sventolanti di gioia, tutto lo stadio si pitturò di un unico colore. In città la festa potette riprendere.

 

Oggi, 30 anni fa, Napoli si tinse d’azzurro.

 

 

Antonio De Nigro

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