Meloni: “Un plauso agli italiani. Chi può rispettare i protocolli deve ripartire”

“Prendiamoci tutti per mano, l’Italia si rialzerà”. È il messaggio di Giorgia Meloni in una intervista all’AGI alla vigilia della ‘fase due’. La presidente di FdI non nasconde di essere delusa dal governo, perché “la fase due è uguale alla fase uno” e chiede che si “discuta e si voti in Parlamento”. “Noi – afferma – vogliamo fare la nostra parte, ma qualcuno deve darci la possibilità di contribuire ad aiutare la nostra Nazione perché non resteremo a guardare mentre centinaia di migliaia di persone rischiano il proprio futuro”.

La presidente di FdI dice di comprendere “la disperazione” di quegli italiani che “stanno ancora aspettando che venga pagata la cassa integrazione di marzo”. Ribadisce che FdI vuole dare un contributo alla nazione e per quanto riguarda la pandemia chiede un sistema di tutela per i più anziani e incentivi agli over 60, di differenziare le misure sul territorio a seconda dei dati del contagio e di rivedere la politica delle ‘riaperture’ per settori. Rilancia i Bot patriottici e per quanto riguarda il centrodestra non esclude una iniziativa comune a difesa delle categorie economiche.

“La Fase 2 è quasi uguale alla Fase 1”

Cosa ci aspetta da domani 4 maggio? “Abbiamo atteso giorni e giorni che il governo desse informazioni sulla Fase 2 della quale si è discusso a lungo con fior fiore di esperti e di task force che starebbero lavorando a queste riaperture. Ma dopo la conferenza di Conte, mi sono resa conto che la Fase 2 è quasi uguale alla Fase 1”.  “Noi – aggiunge la presidente di Fratelli d’Italia – abbiamo ben chiaro invece quello che, dal nostro punto di vista, dovrebbe accadere. Noi continuiamo a chiedere che la Fase 2 si discuta e si voti in Parlamento. Non credo sia più possibile decidere della limitazione delle libertà personali senza coinvolgere il Parlamento della Repubblica. Non credo di essere l’unico parlamentare che ogni giorno riceve telefonate delle persone che sono disperate”, osserva.

“Noi vogliamo fare la nostra parte, ma qualcuno deve darci la possibilità di contribuire ad aiutare la nostra Nazione perché non resteremo a guardare mentre centinaia di migliaia di persone rischiano il proprio futuro, rischiano di mandare all’aria quello che hanno costruito nella loro vita”.  “Mi chiedo che cosa stiano facendo i 450 esperti delle task force e i 65 membri del governo. In Italia si riesce a sospendere la Costituzione ma non la burocrazia. E quando abbiamo previsto e denunciato che la Cig non sarebbe stata pagata velocemente, ci hanno dato, anche qui, degli irresponsabili”, sottolinea ancora Meloni.

“L’Italia si rialzerà, nonostante il governo”

“Avevamo proposto di accreditare subito, a tutti quelli che hanno perso la fonte di reddito e sono senza soldi, direttamente sul conto corrente 1000 euro proprio per evitare che si finisse così. È anche per questo che con i parlamentari di Fratelli d’Italia siamo scesi in piazza, mantenendo rigorosamente le distanze e le prescrizioni di sicurezza, davanti a Palazzo Chigi, per dare voce – spiega ancora Meloni – alle centinaia di migliaia di italiani che vorrebbero raccontare il loro dissenso e non possono neanche manifestare. Lo abbiamo fatto per dire che non condividiamo le scelte che sta facendo il Governo in piena solitudine, non condividiamo che il decreto liquidità diventi l’ennesima pacchia per le banche, non condividiamo di offrire come unica soluzione possibile quella di indebitarsi a decine di migliaia di imprenditori che hanno visto la loro attività chiusa per decreto”.

“Sono certa che l’Italia ce la farà ad uscire da questo periodo emergenziale, nonostante le scelte del governo. Tutti insieme dobbiamo prenderci per mano, questa Nazione si rialzerà, siamo l’Italia e noi italiani sappiamo sempre come rimetterci in piedi”. “Ma spero – aggiunge Giorgia Meloni – che il governo capisca che stiamo affrontando un vero e proprio rischio di desertificazione del nostro sistema economico e produttivo”.

Misure differenti a seconda dei territori

Meloni propone inoltre di differenziare le misure sul territorio a seconda dei dati del contagio. “Ci sono province nelle quali la diffusione del virus è molto elevata e altre nelle quali è molto bassa, per questo non ha senso trattare tutto il territorio nazionale allo stesso modo, bisogna avere vincoli e protocolli diversi a seconda del grado di diffusione dell’epidemia, da monitorare con test rapidi a tappeto su tutti i cittadini”, osserva la presidente di Fdi. Inoltre “non condivido l’impostazione del governo delle riaperture per settori e codici Ateco, servono criteri e protocolli di sicurezza fatti per ogni provincia in base alla diffusione dell’epidemia, chi li rispetta deve poter riaprire. Penso infatti che un ristorante con un ampio giardino possa essere più sicuro di un ufficio chiuso e un parrucchiere più sicuro di un minimarket. Lo Stato – osserva Meloni – dovrebbe piuttosto farsi carico della sanificazione giornaliera dei posti di lavoro, direttamente o con contributi economici diretti”.

Servono Bot patriottici a basso rendimento. Ribadisce Meloni. “Le paure e le denunce che abbiamo raccontato per mesi stanno emergendo con molta prepotenza. Non abbiamo mai visto – osserva – una Europa capace di affrontare i grandi temi, e anche con la pandemia non c’e’ stata la capacita’ di trattarla insieme e anche a livello sanitario non c’è la solidarietà necessaria per mettere in campo strutture fondamentali. A differenza di tutte le banche centrali del mondo, la Bce non ha tra i propri obiettivi quello di sostenere l’economia, ha unicamente l’obiettivo di mantenere sotto controllo l’inflazione”.

I Bot patriottici

“Fratelli d’Italia ha già dichiarato qual è, a nostro avviso, l’unica strada percorribile. Che è quella della emissione da parte dell’Italia di titoli di stato a lunghissima scadenza, i cosiddetti bot patriottici, a basso rendimento ma con il grande vantaggio di essere non tassati e non tassabili nemmeno in futuro, rendendoli quindi un interessante bene rifugio. Titoli che – aggiunge Giorgia Meloni – con le giuste incentivazioni fiscali e legali, possono diventare molto appetibili per i risparmiatori italiani, ma che, se non collocati interamente sul mercato, devono essere acquistati dalla Bce senza limitazioni per tutto il periodo necessario alla ripresa economica”.

Per quanto riguarda l’operato del presidente del Consiglio Giuseppe Conte Meloni premette di non aver “nulla di personale. Quello che contesto a Giuseppe Conte – osserva – è che continua arbitrariamente a decidere della libertà e dei diritti fondamentali di milioni di italiani senza coinvolgere il parlamento. Noi abbiamo di fatto una Costituzione sospesa. Lo strumento con il quale lavorare per stabilire le limitazione della liberta’ e dei diritti fondamentali dei cittadini è il Parlamento, non sono i dpcm, i decreti del presidente del Consiglio”.

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