C’è l’accordo sul concorso ai precari, si va verso l’ok al dl Scuola

Un’ora di vertice notturno per siglare l’intesa sul dl Scuola. Alla vigilia della settimana clou per il via libera al decreto in Senato, la maggioranza riesce a sciogliere il nodo spinoso dei precari grazie alla proposta di mediazione del presidente del Consiglio, Giuseppe Conte: i concorsi per la stabilizzazione degli insegnanti precari si faranno, ma senza quiz a crocette e soprattutto non nel mese di agosto per evitare rischi legati al coronavirus.

La proposta del premier, dopo una valutazione durata circa 48 ore, e’ stata formulata per tenere insieme le due priorità: combattere il precariato e salvaguardare la meritocrazia. E così ha ricompattato la maggioranza, con il sì della ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina, e di M5s, e anche con la soddisfazione di Pd e Leu.

In queste ore si lavora per tradurre l’intesa in una norma da inserire nel dl Scuola: già oggi pomeriggio sono previste le votazioni dei primi emendamenti in commissione Istruzione al Senato. Il provvedimento e’ previsto che arrivi in Aula domani pomeriggio. 

L’accordo politico e’ stato raggiunto nella riunione notturna – convocata alle 23 e durata un’ora circa – presieduta dal premier alla presenza dei capigruppo di maggioranza e della ministra dell’Istruzione. L’idea e’ che ci sia una prova selettiva scritta per i 32 mila insegnanti precari, ma senza utilizzare i quiz con le crocette. E poi, elemento dirimente, l’esame non si svolgerà in estate ma successivamente, tenendo conto dell’andamento epidemiologico del Covid-19.

In questo modo, e’ stato superato lo scoglio che divideva i rosso-gialli con l’inedito asse M5s-Iv che insisteva sulla necessità di procedere a concorsi ad agosto. La proposta di Pd e Leu, invece, prevedeva l’assunzione in base alla graduatoria per titoli e un concorso alla fine dell’anno scolastico.

L’ipotesi di mediazione del premier dovrebbe quindi garantire che sul dl ci siano i numeri necessari sia al Senato che alla Camera. Il voto piu’ rischioso, infatti, sarebbe stato quello previsto per martedì sull’emendamento a firma Pd-Leu-Autonomie, con il rischio di una spaccatura in commissione, ma anche quello sul possibile voto di fiducia in Aula a palazzo Madama. Il decreto scadrà il 7 giugno.

I dem hanno parlato di “moderato ottimismo” spiegando che “ha vinto non una parte politica, ma il buon senso” e che la “soluzione individuata ci convince perché – hanno fatto sapere dal Pd – va nella direzione che abbiamo sempre auspicato”. Anche per Leu si e’ trattato di un passo avanti.
Soddisfatta la ministra Azzolina: “Bene la soluzione sul concorso straordinario per la scuola” ha spiegato al termine del vertice notturno. “Vogliamo ridurre il precariato, per dare piu’ stabilità alla scuola, e vogliamo farlo attraverso una modalità di assunzione che garantisca il merito – ha sottolineato – la proposta del presidente del Consiglio va in questa direzione, confermando il concorso come percorso di reclutamento per i docenti”.

“Viene accolta – ha poi aggiunto Azzolina – la richiesta di modificare la modalità della prova, eliminando i quiz a crocette che erano stati previsti nel decreto scuola votato a dicembre in Parlamento. Questa prova sarà sostituita con uno scritto, in modo da garantire una selezione ancora piu’ meritocratica”.
Quindi, ha concluso: “Abbiamo 78 mila insegnanti da assumere nel primo e secondo ciclo fra concorsi ordinari e concorso straordinario. Fra gli aspiranti anche migliaia di giovani che si preparano da tempo e vogliono avere la loro occasione per cominciare ad insegnare. Sono numeri importanti e dobbiamo fare presto”.

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