Tornano gli incel, i “terroristi” che odiano le donne

Questa sottocultura del web alimenta l’odio e la violenza verso le donne, che sempre più spesso i tribunali condannano come forma di terrorismo

Il fenomeno degli incel e l'antifemminismo (Pixabay)
(foto: Pixabay)

In Nord America torna d’attualità il problema degli incel. I giovani uomini che si definiscono “involontariamente celibi”, incapaci di costruire relazioni personali a causa, secondo il loro credo, del comportamento scorretto delle donne, sono diventati una sottocultura online che ora si sta rivelando molto pericolosa anche nel mondo reale.

Il 24 febbraio 2020 un minorenne, di cui non è stato rivelato il nome, ha accoltellato a morte la giovane Ashley Noell Arzaga in un negozio di Toronto: per la polizia canadese era motivato da un’ideologia estremista riconducibile al fenomeno degli incel. Durante l’udienza del processo è stata aggiunta la condanna è stat tramutata in terrorismo. Per Toronto non si tratta, purtroppo, di una novità: nella stessa metropoli canadese nel 2018 Alek Minassian diede sfogo alla sua furia omicida, causando dieci vittime. Quest’ultimo è considerato un eroe dagli incel insieme a Elliot Rodger, colpevole di sei omicidi in California nel 2014 e ricordato nei forum, ogni volta che i seguaci evidenziano le lettere E ed R in una parola. Le motivazioni lasciate da entrambi, piene di razzismo e odio verso le donne, sono le più citate nei siti di riferimento della sottocultura incel.

Tipico fumetto incel
Tipico fumetto incel

Le origini del risentimento

Gli incel vivomo costantemente in una condizione di diffidenza mischiata all’astio. “Ciò che li accomuna è la costruzione di un sé identitario nel quale confluisce l’insicurezza nelle relazioni con il mondo esterno”, spiega Giovanna Vingelli, docente di Sociologia all’Università della Calabria e autrice dello studio Antifemminismo online. I Men’s Rights Activists in Italia. E aggiunge: “Questa insicurezza si basa sia su una percezione di non avere alcuna possibilità di trovare una partner a causa di ‘limiti’ fisici (non essere sufficientemente attraenti, o troppo timidi) e/o fragilità psicologiche, ma simultaneamente anche sulla colpevolizzazione delle donne, che non offrirebbero loro alcuna opportunità”.

Un vittimismo portato all’estremo che gli incel (soprannome coniato senza significati negativi nel 1993 da una blogger canadese) sfogano nell’odio verso le donne, che, spiega la sociologa, questi soggetti giudicano manipolatrici, sfruttatrici, irrazionali ed esclusivamente proiettate ad accoppiarsi con gli uomini alfa. Secondo la loro mentalità, le uniche cose che riuscirebbe a renderli attraenti sono denaro e successo.

Il radicamento negli Stati Uniti

Gli Stati Uniti hanno facilitato la nascita di questa sottocultura, che ha valicato i confini del Nord America. I maschi statunitensi delle ultime generazioni hanno visto il loro sogno americano sfumare: crisi economiche ed estremizzazione del capitalismo hanno lasciato un profondo senso di umiliazione che può sfociare nella violenza. Continua l’esperta: “L’espressione politica della rabbia dei maschi (bianchi) si manifesta così in fondamentalismi religiosi, movimenti razzisti e suprematisti (la galassia oggi identificata come alt-right), neofascismi”.

Anche gli appartenenti alle minoranze etniche sono a rischio radicalizzazione. Minassian e Rodger avevano origini extra-statunitensi e per questo non si sentivano integrati nella società. “Sono processi ancora poco evidenti in Italia, ma decisamente in crescita”, aggiunge la sociologa.

Il sito di riferimento è incels.co
Il sito di riferimento è incels.co dopo la chiusura di altri domini

I siti di riferimento in Italia

Se negli Stati Uniti i gruppi di Reddit e i forum in cui si riuniscono gli incel sono facilmente rintracciabili, in Italia blog come Redpillatore e il gruppo Facebook Diritti Maschili stanno ponendo le basi per l’avanzata di questo tipo di antifemminismo.

Il miglioramento della condizioni delle libertà femminili ha messo in crisi il concetto di maschilità proprio di questi uomini. “La nascita di un movimento incel è anche una risposta collettiva all’indebolimento della legittimazione delle narrative e delle strutture patriarcali” sottolinea Vingelli.

Per la docente è cruciale l’educazione nel periodo dello sviluppo: “Più che lavorare immediatamente nel contesto familiare, occorre lavorare nei contesti educativi e di socializzazione secondaria. Il cambiamento culturale, che passa certamente da una maggiore attenzione all’educazione alle differenze, possono evidenziare le potenzialità di crescita per tutti, uomini compresi, all’interno di una società che possa valorizzare la condivisione e il superamento di visioni stereotipate, in cui la performance individuale non sia il necessario orizzonte di riferimento”.

Il personaggio di Cypher del film Matrix
Il personaggio di Cypher del film Matrix

Il codice di Matrix

Nelle loro lunghe discussioni online, gli incel tendono a dividere le persone in due categorie: chi è a conoscenza della presunta ingiustizia che li colpisce e chi invece non ne ha idea e continua a vivere la propria esistenza. Per spiegare questo concetto essi fanno riferimento alla pillola rossa e a quella blu di Matrix. Nel film del 1999, il protagonista Neo interpretato da Keanu Reeves ingerisce la pillola rossa offertagli da Morpheus per risvegliarsi dal sonno imposto dalle macchine agli umani, riuscendo così a vedere il mondo reale e non la simulazione forzata in cui la maggior parte dei cittadini vive.

Con questo paragone gli incel si ergono quasi a esseri superiori, capaci di conoscere quello che gli altri non afferrano. Ancora una volta però sembrano solo non volere accettare una situazione comune che in molti hanno superato con introspezione e confronto con gli altri. Per questo tra i personaggi di Matrix, assomigliano di più a Cypher, l’inetto personaggio che dopo aver preso la pillola rossa decide di uccidere alcuni suoi compagni per fare ritorno nella simulazione sotto forma di attore ricco e famoso. Una deriva violenta non lontana dalla filosofia incel e basata sull’intolleranza verso l’altro sesso. Vingelli condivide la preoccupazione delle autorità nordamericane su questa nuova forma di antifemminismo: “La base individuale/emozionale della loro identità collettiva è alimentata da rabbia, risentimento, e un senso di ingiustizia e di ‘nostalgia’ per un mondo tradizionale che l’emancipazione femminile ha messo in discussione. I massacri compiuti da alcuni uomini che frequentavano gruppi incel sembrano prefigurare scenari particolarmente angoscianti”.

Leggi anche

Potrebbe interessarti anche

loading...

Lascia un commento