Scandalo camici in Lombardia: Dama ne offrì altri 200 mila

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Si allarga lo scandalo dei camici in Lombardia

Un’integrazione della prima fornitura di 75 mila camici con altri 200.000 pezzi è la proposta avanzata il 22 aprile. Su “indicazione” dell’assessore Raffaele Cattaneo da Dama spa. L’azienda di Andrea Dini, cognato del governatore della Lombardia Attilio Fontana, ad Aria, la centrale acquisti regionale. E’ il contenuto di una mail agli atti dell’indagine della Procura di Milano. Al centro delle indagini la fornitura di camici e altro materiale per mezzo milione di euro da parte della società legata alla famiglia del presidente della Lombardia. Che vede indagati Dini e l’ex dg di Aria Filippo Bongiovanni, per turbata libertà nella scelta del contraente. Secondo quanto riferito, la mail sarebbe una riprova che quella commissionata era una fornitura e non una donazione. Oltre al fatto che il contratto sarebbe stato trasformato in corso d’opera con lo storno di fatture non per generosità ma in quanto ci si è accorti del conflitto di interessi. Intanto prosegue l’attività dei pm per accertare se Fontana abbia avuto un ruolo attivo o meno.

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