Referendum: Sì al 69,9%, alle Regionali è 3 a 3. Il centrosinistra tiene in Toscana e Puglia, governo più solido 

Aggiornato alle ore 9,00 del 22 settembre 2020.

AGI – Nella prossima legislatura l’Italia avrà 400 deputati e 200 senatori. Il 69,96% degli italiani ha confermato con il sì la riforma costituzionale per il taglio dei parlamentari, fortemente voluta da M5s. Per le regionali i pentastellati rimangono fuori dalla partita: il centrosinistra conferma tre regioni (Toscana, Campania e Puglia), il centrodestra ne conferma due (Veneto e Liguria) e conquista per la prima volta le Marche, sempre governate dal centrosinistra da quando esiste il sistema dell’elezione diretta del Presidente.

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Elezioni 2020 

Il centrodestra si rafforza anche al Senato, vincendo largamente entrambe le suppletive nei collegi uninominali di Sardegna e Veneto. Uno dei due senatori deceduti era del Movimento 5 Stelle. Brutte notizie per i candidati sostenuti dall’alleanza Pd-M5s: Sansa perde in Liguria, Corda nel collegio uninominale sardo. Nelle Marche un’ipotetica alleanza tra Pd e M5s non sarebbe bastata per fermare Acquaroli.

Questa mattina comincerà lo spoglio per le regionali in Val d’Aosta e per le comunali (18 i capoluoghi di provincia interessati). Il Pd è il primo partito in tutte le regioni, eccetto Veneto e Liguria, dove prevalgono le liste dei Presidenti Zaia e Toti. M5s va in doppia cifra solo in Campania e sfiora il 10% in Puglia. In Veneto la lista Zaia è addirittura al 45%. Seguono Lega al 17% e Pd al 12%. M5s è intorno al 3%.

In Liguria la lista Toti è al 22%. Seguono Pd al 20% e Lega al 17%. M5s è intorno all’8%. Nelle Marche il Pd è al 25%, la Lega al 22% e Fdi al 18%. M5s si aggira intorno al 7%. In Toscana il Pd è al 35%, la Lega al 22%, FdI al 13% e M5s al 7%. In Campania il Pd è al 17%, la lista De Luca al 13%, M5s all’10%, FdI, FI e Lega al 5% ciascuno. In Puglia il Pd è al 17%, FdI al 13%, Lega, FI e M5s al 9%. Male Italia viva che supera il 5% solo in Campania. In Veneto il partito di Renzi con Pri e Psi raccoglie appena lo 0,6%.

Bene FdI che va in doppia cifra nelle Marche, in Toscana, Puglia e Liguria. Male Forza Italia che non supera il 10% in alcuna regione. Va sottolineato che il covid e le misure di sicurezza nei seggi non hanno spaventato gli elettori italiani. Per il referendum ha votato il 53,84% degli aventi diritto. Il dato non comprende gli italiani all’estero. Nel referendum costituzionale del 2016 votò il 68,48% degli aventi diritto. In quello del 2001 il 34,1%.

Per le regionali l’affluenza in Veneto, Liguria, Puglia e Campania è stata del 57,21% contro il 53,15% delle precedenti elezioni. Nelle Marche per le regionali ha votato il 59,74% degli aventi diritto contro il 49,78% delle precedenti elezioni. In Toscana per le regionali ha votato il 62,6% degli aventi diritto contro il 48,28% del 2015. Nelle regionali in Valle d’Aosta ha votato il 70,51% degli aventi diritto contro il 65,13% delle precedenti elezioni. Nelle comunali delle regioni a statuto ordinario ha votato il 66,19% degli aventi diritto contro il 65,18% delle precedenti elezioni. Per palazzo Chigi gli italiani hanno dimostrato “un forte attaccamento alla democrazia”.

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