La Banca centrale europea lavora all’euro digitale

L’idea di creare un corrispettivo digitale della valuta comunitaria prende quota. Parola anche ai cittadini, che possono esprimere la loro opinione con un questionario online

Euro digitale (Getty Images)

Le istituzioni europee accelerano sullo sviluppo di un euro digitale da affiancare alla moneta cartacea. Così la Banca centrale europea ha lanciato una consultazione pubblica per chiedere ai cittadini dell’Unione la loro opinione in merito all’adozione di una criptovaluta comunitaria. In questa fase preliminare, tramite il sito https://epsilon.escb.eu/limesurvey3/434111?lang=en, sarà quindi possibile compilare un questionario e proporre le proprie idee per contribuire alla definizione della nuova moneta elettronica sostenuta dalla banche centrali.

La decisione fa seguito alle parole della presidente della Bce, Christine Lagarde. Il 12 ottobre al Fondo monetario internazionale ha dichiarato che “la Bce sta guardando seriamente a un euro digitale” spinta anche dalla richiesta e dalla necessità di trovare modalità di pagamento alternative rispetto al contante.

E a far premere l’acceleratore sull’adozione dei pagamenti digitali ha certamente contribuito anche la situazione legata alla pandemia di Covid-19, con l’incremento esponenziale dell’uso di mezzi alternativi al contante soprattutto per ragioni sanitarie. In Italia, poi, la transizione verso il progressivo abbandono del contante passa anche da una serie di incentivi e sistemi di cashback messi in campo dal governo all’interno del piano cashless.

I punti da chiarire

Non mancano però le criticità nell’adozione di un euro digitale, per quanto si tratterebbe comunque di una moneta inserita in un quadro normativo preciso e tutelato da istituzioni nazionali e internazionali. Tra le principali preoccupazioni da parte della Bce c’è la necessità di garantire un alto livello di protezione dei dati e della privacy per chi utilizzerà la moneta elettronica, e su questo punto, come sottolinea Fabio Panetta, membro del comitato esecutivo della Bce, una garanzia di tutela deriva dal fatto che la Banca centrale “non ha interessi commerciali legati ai consumi – contrariamente ai fornitori privati di servizi di pagamenti”.

Inoltre, essendo soggetto a tutte le norme che regolano le altre tipologie di pagamento, anche l’euro digitale dovrà rispettare le regole sul contrasto al riciclaggio, al finanziamento del terrorismo e all’evasione fiscale. Tutte questioni su cui altri progetti di criptovalute, in primis Libra, la moneta elettronica che Facebook e altre aziende stanno sviluppando, sono stati attaccati dalle istituzioni finanziarie internazionali per via di regole troppo labili.

Inoltre, sempre sul fronte delle norme, il mese scorso proprio l’Unione europea ha annunciato di star lavorando alla messa a punto di un organismo di supervisione che si occuperà proprio della regolamentazione delle criptovalute esistenti e di nuova emissione, così da armonizzare il più possibile il quadro normativo e tutelare gli utenti.

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