La Norvegia accusa la Russia per l’attacco cyber al Parlamento

La ministra degli Esteri annuncia che ci sono indizi sul mandante della violazione di fine agosto. Si tratterebbe di Mosca, con cui i rapporti sono tesi

La ministra degli esteri norvegese Ine Marie Eriksen Soreide. (Photo by Inga Kjer/Photothek via Getty Images)

È stata opera della Russia”, così la ministra degli esteri della Norvegia, Ine Marie Eriksen Søreide, punta il dito contro il Cremlino accusandolo di tirare i fili dietro al cyberattacco che alla fine di agosto ha colpito alcuni deputati e impiegati del Parlamento del paese nordico.

Un mese e mezzo fa un attacco informatico ha colpito gli account di posta elettronica di alcuni dipendenti e un ristretto numero di parlamentari del partito laburista norvegese. Finora della violazione, definita significativa dalle autorità di Oslo, non si conoscevano i mandanti. Fino a una svolta: per la ministra degli esteri norvegese, “in base alle informazioni raccolte, possiamo affermare che dietro all’attacco c’era Mosca”.

L’incidente è stato definito dalla Eriksen Søreide come “molto grave” sottolineando che l’aver reso pubblica l’individuazione del responsabile dell’attacco “è un segnale forte delle autorità norvegesi” che per la prima volta accusano pubblicamente il Cremlino. “Il governo continuerà i suoi sforzi per rafforzare la sicurezza digitale a livello nazionale e rafforzare la cooperazione a livello internazionale”, ha aggiunto la ministra Eriksen Søreide in un comunicato stampa.

Secondo Focus 2020, il rapporto annuale redatto dal servizio d’intelligence norvegese (Nis), l’attacco informatico potrebbe aver avuto lo scopo di indebolire la fiducia dei cittadini nelle autorità, portando alla luce qualche macchia nella carriera dei parlamentari individuata accedendo alle loro email personali.

Secondo un funzionario del Nis, Morten Haga Lunde, ll Cremlino cercherebbe di sfruttare qualsiasi problema esistente per creare una scissione e minare così la fiducia nelle autorità locali.

La Norvegia potrebbe essere finita nel mirino della Russia a causa della decisione di accogliere nel porto norvegese sull’Artico di Tromsø i sottomarini nucleari della marina statunitense. Questa posizione strategica consentirebbe di tenere d’occhio la flotta russa di stanza nel Nord Atlantico. Cosa non gradita ai vertici del Cremlino.

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