Ponte Genova: Possetti, ‘Serve verità celere’

(ANSA) – GENOVA, 17 OTT – “La misura orami è colma, i tempi
tecnici necessari sono stati ampiamente superati, le complesse
indagini, anche con il prolungamento Covid, dovrebbero essere
terminate. Sarebbe interessante capire cosa possa essere ancora
ignoto, o forse è tutto troppo chiaro ed alcuni periti cercano
di fare melina?”. Lo afferma Egle Possetti, presidente del
comitato Ricordo vittime ponte Morandi affermano di avere perso
la pazienza dopo la notizia dello slittamento di un mese della
consegna della perizia sul crollo della pila 9 del ponte Morandi
che conseguentemente rinvia la data dell’incidente probatorio.
    La perizia doveva essere consegnata il 30 ottobre, ma i periti
del giudice si sono presi altro tempo.
    Possetti afferma: “Per noi sono tecnicamente chiari i motivi
del crollo del ponte e quindi siamo stufi di sentire messaggi
che travisano la realtà gettando fanghiglia sul terreno,
adducendo come motivazioni del crollo cariche esplosive, bobine,
meteoriti, ufo e così via. Siamo molto perplessi che possano
ancora esserci incertezze fra alcuni dei professionisti in
campo. Cosa devono ancora vedere alcuni tecnici dei trefoli del
reperto 132 (lo strallo della pila 9 con i suoi 3248 fili di
acciaio)?”.
    La presidente del comitato aggiunge: “Non vorremmo che nelle
panzane in preparazione magari emergesse anche un ‘suicidio di
massa di 43 persone’. Auguriamo ancora buon lavoro a tutti, ma i
nostri morti hanno bisogno di celere verità. Il potere, di norma
come avvenuto in altre stragi, cerca di ritardare, sviare,
oscurare, coprire, fuggire ma la verità è solare ed ancora una
volta tenteremo con tutta la forza di farla emergere”. (ANSA).
   

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