Meloni: “Collaboriamo, ma dopo l’emergenza si va al voto”

AGI – Con un’intervista al Corriere della Sera, Giorgia Meoni, la leader di Fratelli d’Italia, pone tre condizioni nel caso chi sta al governo “immaginasse di volerci trascinare nel loro fallimento, adesso che la situazione è ormai fuori controllo”. “Primo, servono regole di ingaggio trasparenti, chi fa cosa e come. Secondo, il governo deve ammettere che l’efficacia della propria azione è stata nulla e abolire i provvedimenti sbagliati. Terzo, va stabilito fin d’ora, con garanzia del capo dello Stato, che appena usciti dall’immediata emergenza si torna a votare”, detta l’agenda Meloni.

E precisa: “Qui di difficile, anzi di insopportabile, c’è il modo in cui questo governo ha gestito l’emergenza. Da otto mesi navigano a vista, con il premier Conte che fa Dpcm ogni 4 giorni ben attento ad apparire in tivù nel weekend per parlare agli italiani nel prime time, ora scaricano su intere filiere produttive le loro responsabilità, senza portare alcuna evidenza scientifica sulle responsabilità del contagio da parte di quei settori”.

Ma “il problema non è la singola misura, è che non si ha idea delle priorità e si manda sul lastrico la gente senza dare alcun ristoro” e “finché non sappiamo le cifre parliamo del nulla. Il ristoro deve essere totale. E deve prevedere anche il risarcimento per chiunque abbia speso soldi, tanti, per adeguarsi ai protocolli richiesti che ora vengono considerati inadeguati”. Quindi Meloni si dice pronta “a organizzare un presidio permanente davanti a Palazzo Chigi per ascoltare le ragioni di chi sta perdendo tutto, tre parlamentari di FdI che sono anche ristoratori sono pronti allo sciopero della fame finché non sarà chiaro quanti soldi vanno a chi”, promette.

loading...