Nexi, la digitalizzazione dei pagamenti è un’opzione su misura

La pay tech accompagna tanti attori, piccoli e grandi, nel passaggio ai servizi innovativi per le transazioni, con strumenti adatti a diversi bisogni e obiettivi

I pagamenti? Non sono più quelli di una volta. Possono testimoniarlo ovunque nel mondo clienti e merchant, protagonisti di una rivoluzione che ha reso l’atto dell’acquisto non più l’ultimo stadio per ottenere un bene e un servizio, ma una vera e propria scelta di campo. A differenza del passato, infatti, la possibilità di accedere a diverse modalità di pagamento conferisce ai consumatori un potere ancora maggiore nella scelta di un esercente o di un brand: perché non privilegiare chi punta sull’omnicanalità e consente sempre di fare acquisti? Perché fare a meno nel negozio fisico delle transazioni self-service o delle modalità contactless, soprattutto in questa fase? E non mancano i casi in cui l’utente rinuncia a comprare un bene – e sceglie la concorrenza –- perché non può pagarlo online, in quanto non tutti i soggetti commerciali o retailer hanno già abbracciato l’e-commerce.

Offrire ai propri clienti le più diversificate opzioni per i pagamenti attraverso il digitale è quindi un’esigenza primaria per numerosi soggetti, in una fase in cui i processi di cambiamento già in corso hanno subito un’accelerazione: il rischio, se si resta indietro, è di non colmare più il gap. Nuovi bisogni si stanno affermando, dentro e fuori i negozi: e in un mondo dove diminuisce la frequentazione dello store fisico, valorizzare la digitalizzazione significa anche poter accedere in prospettiva a un patrimonio di dati e insight molto più ampio e sempre a disposizione. Le consapevolezze ci sono ma per abilitare i processi serve sempre un soggetto tecnologico in grado di offrire gli strumenti adatti alla trasformazione. È il caso di Nexi, la pay tech, leader nelle soluzioni di pagamento e accettazione, che aiuta privati e aziende a costruire le giuste opzioni per digitalizzare e aprirsi ai nuovi payment trends.

Un processo meno complesso di come appare, soprattutto per le piccole realtà che non si muovono ancora lungo le principali direttive, quelle che vanno dal social commerce alla digitalizzazione del punto vendita. Alcuni retailer, ad esempio, non sono online perché ritengono il loro business non abbastanza grande per costruire una vera e propria piattaforma e-commerce. Un finto problema però in una stagione dove è possibile essere in rete con la propria proposta commerciale semplicemente presidiando gli spazi social. Il servizio di Nexi Social Commerce infatti consente agli esercenti di raggiungere i clienti attraverso una vetrina online sempre in vista sui canali social e di messaggistica del negozio. Niente di complicato, quindi, considerando che non solo il merchant ma anche i clienti sono sulle varie piattaforme. Attraverso il servizio è possibile gestire la consegna a domicilio dei prodotti, il ritiro in punto vendita e tutte le altre dinamiche (come le prenotazioni ad esempio) e naturalmente i pagamenti stessi.

Bisogna raggiungere i clienti dove si trovano ogni giorno: online, sui social e quindi sugli smartphone. Se grazie al digitale i negozi possono essere ovunque, lo saranno anche i clienti e i loro pagamenti. Per incassare a distanza non servono tool complessi, basta un link che viene invitato al consumatore anche attraverso un sms o via social.
Pay-by-Link è lo strumento che Nexi ha deciso di mettere al servizio di chi scommette sui pagamenti da remoto, che non sono solo l’atto finale di un acquisto. In alcuni casi infatti c’è bisogno di chiedere
in anticipo il pagamento di una commessa o di una prestazione, in altri invece recuperare dei crediti non saldati. Un servizio semplice e comodo per tutti gli attori coinvolti, incluso nel contratto di convenzione per l’accettazione dei pagamenti digitali con Pos Nexi e che quindi non prevede costi di attivazione di alcun tipo.

Le diverse soluzioni Nexi dimostrano che la via alla digitalizzazione dei pagamenti la decide l’esercente, che può calibrare gli strumenti in base alle esigenze sue e a quelle del suo target. I micro e piccoli retailer hanno bisogni diversi rispetto a chi, ad esempio, punta in maniera più decisa sull’e-commerce, guardando a platee più grandi, anche su scala globale.

In questi casi, quindi, ci sono altre richieste, come la personalizzazione delle pagine di pagamento e la traduzione in più lingue, la compatibilità con più dispositivi, l’accettazione di più circuiti di pagamenti (Mastercard e molti altri), un back-office online per la reportistica avanzata. Anche in questo ambito, Nexi offre una soluzione e-commerce dedicata e che si diversifica in più livelli, per scalare i bisogni. La soluzione XPay Pro ad esempio contiene tutti i vantaggi della XPay Easy (come quelli sopra indicati) ma va ancora più incontro all’alto bisogno di personalizzazione del retailer e include più opzioni nell’ottica dei pagamenti ricorrenti.

Nei prossimi anni l’e-commerce e i pagamenti da remoto saranno sempre più cruciali e i mesi passati hanno dimostrato che bisogna essere pronti anche agli appuntamenti più imprevisti, alle sfide più estreme. Ma se nel 2020 la crescita degli acquisti online di prodotti raggiungerà quota 22,7 miliardi (+26%, con 4,7 miliardi di euro in più rispetto al 2019, secondo le previsioni dell’Osservatorio B2C del Politecnico di Milano), tuttavia l’esperienza del negozio fisico resterà fondamentale, soprattutto quando si potrà tornare a una piena normalità. La digitalizzazione del punto di vendita fisico resterà quindi un obiettivo imprescindibile, da concretizzare con varie leve: dai sistemi di pagamento (i Pos, sempre più innovativi) all’integrazione di dispositivi in negozio, dall’evoluzione dei punti cassa all’utilizzo di tool in grado di valorizzare i dati e quindi favorire processi di fidelizzazione e conoscenza profonda della clientela.

Bisogna abbracciare il cambiamento, quello richiesto dal basso ma anche quello imposto normativamente e non privo di vantaggi per gli esercenti (ad esempio, il credito d’imposta pari al 30 % delle commissioni sui pagamenti con carta o altri strumenti di pagamento elettronici tracciabili, come previsto dal Decreto Fiscale 2020). Adeguarsi a nuovi standard di servizi – scegliendo il giusto attore per abilitarli – non significa non più entrare nel futuro ma stare, con forza, nel presente.

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