Sovranisti e movimenti in piazza, tafferugli a Roma

Si incendia la protesta contro le misure restrittive varate dal governo per arginare i contagi da Covid. Dopo gli incidenti di venerdì serà che hanno messo a ferro e fuoco il centro di Firenze, tafferugli e disordini si sono registrati anche a Roma, teatro oggi di una serie di manifestazioni di segno opposto. Frange di estrema destra in centro, movimenti, antagonisti e centri sociali vicino all’università La Sapienza. Alcune persone sarebbero state fermate e la loro posizione e al vaglio delle forze di polizia. Le prime tensioni, nel pomeriggio, a Campo de’ Fiori, uno dei luoghi simbolo della movida cittadina. In piazza si sono date appuntamento le ‘Mascherine tricolori’, movimento sovranista vicino a CasaPound, per dire “No a un nuovo lockdown” e protestare contro le chiusure disposte dall’ultimo Dpcm. Dopo un avvio pacifico, con qualche decina di persone, la gran parte vestite di nero, la tensione è salita perché i manifestanti volevano dirigersi verso piazza Montecitorio. Le forze dell’ordine, in tenuta antisommossa, si sono schierate con un cordone e glielo hanno impedito. Nel contatto ci sono stati spintoni e tafferugli. Un’ala dei manifestanti si è spostata poi da Campo de’ Fiori nell’adiacente piazza Farnese, dove c’è la sede dell’ambasciata di Francia e poi a piazza Trilussa a Trastevere. Il gruppo, una cinquantina di persone, ha continuato la manifestazione, monitorato a distanza dalle forze dell’ordine. “La colpa è solo loro che non hanno chiuso per tempo i confini. Questo governo deve andare a casa, non c’è più tempo per la cautela”, dice al microfono un manifestante tra decine di bandiere tricolori. “Solo a via Frattina ci sono 20 attività chiuse. E’ un governo dei Puffi che non aiuta l’impresa, stanno tutelando il pubblico ma non gli imprenditori ma senza noi non ci sarà il gettito fiscale. Queste manifestazioni non hanno colore”, dice un altro partecipante. In un’altra zona della Capitale, in piazza Indipendenza, non lontano dalla Stazione Termini, si sono dati appuntamento movimenti, studenti, precari, disoccupati e sindacati sotto lo slogan “Tu ci chiudi, tu ci paghi”. Manifestazione di segno politico diverso, ma stesso disagio. Un grosso striscione spiega la protesta: “La crisi la paghino i ricchi! Nessun ricatto tra salute e redditi” . “In questa piazza prendiamo il Covid molto sul serio – dice un manifestante al megafono – Non abbiamo nulla a che vedere con una destra becera che nega il Covid e sputa sulle centinaia di morti. Chiediamo al governo i soldi, una patrimoniale sui redditi alti”. E poi cori contro il premier Conte e Confindustria, tra bandiere di Usb, Pci e Potere al Popolo. Il clima cambia di segno quando il sit-in si trasforma in corteo. I manifestanti vorrebbero andare al Mise. Le forze dell’ordine li fanno sfilare, invece, verso l’università La Sapienza. “Siamo in 5mila e il Governo ci deve ascoltare”, urlano dal megafono. “Non si può morire ne’ di Covid ne’ di fame” aggiunge. Poi da un gruppo di manifestanti, alcuni con cappucci e a volto coperto da mascherine nere o sciarpe, parte un lancio di fumogeni e petardi verso il cordone delle forze dell’ordine schierato nei pressi dell’università. La polizia allontana e disperde i manifestanti con i blindati e agenti in tenuta antisommosa. Il corteo si ricompatta e va verso San Lorenzo, storico quartiere rosso.
   

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