Focus – Naturali, sintetiche e semisintetiche: le droghe nel mondo

Una delle parole più usate al mondo è sicuramente “droga”. Questo termine compare in discorsi lavorativi, scolastici, familiari. Anche semplicemente per portare esempi da non prendere in considerazione. Dal Report delle Droghe stilato nel 2008, si evince che, in tutto il mondo, circa 200 milioni di persone fa uso di stupefacenti. La fascia di età più “colpita” è quella che va dai 15 ai 64 anni. Lo 0,6% della popolazione mondiale è dipendente alle sostanze e sono circa 200 mila le persone che ogni anno perdono la vita per i danni causati dai narcotici. Lo stupefacente (ovvero qualsiasi sostanza, vegetale o sintetica che agendo sul sistema nervoso ne provoca stati di dipendenza, sia fisica che psichica) più utilizzato dai chi ne fa uso è la cannabis.

Al mondo, ci sono diversi tipo di droghe:

  • le naturali si ottengono da organismi vegetali (le piante di canapa o “cannabis”) o dagli alcaloidi;
  • le semisintetiche si ottengono dalla elaborazione chimica delle strutture molecolari precedenti;
  • le sintetiche vengono prodotte in laboratorio.

Partiamo dalle prime nell’elenco, le naturali. A questa famiglia di stupefacenti appartengono la marijuana (la ben nota “erba”), l’hashish (il “fumo”), l’olio di hashish, la cocaina e la morfina.

La marijuana è una sostanza psicoattiva che si ottiene dai rami essiccati delle piante femminili di canapa. Anche l’hashish si ottiene delle piante femminili di canapa ma con un trattamento di secrezione diverso, ovvero con l’estrazione resinosa pura, mentre l’olio di hashish è costituito dal liquido estratto dal materiale vegetale.

La cannabis viene assunta o per via inalatorie o per vie orali. L’alterazione dell’umore, la trascuratezza della persona, l’ansia, la riduzione dei tempi di reazione fino ad arrivare alle bronchiti e alle alterazioni immunologiche sono solo alcuni degli effetti che possono manifestarsi e indebolire psico-fisicamente il soggetto che ne fa uso.

L’assunzione di marijuana crea dipendenza; la crisi d’astinenza porta irritabilità e crisi di sonno, nonché un’aggressività della persona. Tutto questo rende difficile, quindi, smettere di fare uso di questa droga.

La cocaina è uno stupefacente estratto dalle foglie della pianta di coca ed agisce prevalentemente su tutto quel che è relativo al sistema nervoso. La modalità più diffusa di assunzione della cocaina è l’inalazione per via nasale ma può essere anche ingerita, fumata o iniettata nelle vene diluendola in acqua sterile.

La cocaina viene combinata anche con altre sostanze di tipo alcoliche o anche con l’eroina; questi mix possono essere molto pericolosi e dannosi. La dipendenza da cocaina, quasi sempre e come da ogni tipo di droga, inizia per affrontare un problema o un disagio. Il soggetto, col passar del tempo, assumerà sempre più cocaina e inizierà a isolarsi e a comportarsi in maniera strana. Sarà sempre più difficile avere un approccio tranquillo con lui. I cocainomani faranno di tutto per drogarsi diventando persone sempre più pericolose.

La morfina appartiene alla famiglia dell’oppio ed è un potente farmaco analgesico, limitato al trattamento del dolore acuto. Si tratta di un narcotico e interagisce con recettori specifici del cervello ostacolandone i neuroni che partecipano alla percezione del dolore minimizzando la respirazione. Interessante evidenziare come, nella metà dell’800, questa droga venne utilizzata per dare sollievo ai militari vittime di traumi di guerra. La morfina può essere assunta per via orale o tramite iniezioni direttamente in vena. In caso di assunzione di dosi eccessive possono insorgere gravi depressioni respiratorie e circolatorie e riduzione dello stato di coscienza fino ad arrivare all’arresto respiratorio, al collasso e al coma.

Passiamo ora alle droghe semisintetiche:

L’eroina si ottiene elaborando chimicamente la morfina. La sua attività coinvolge il sistema nervoso riducendo la percezione del dolore e dell’ansia. L’anestesia emotiva che si viene a creare prevede un senso di distacco, di indifferenza e un disinteresse per gli affetti. Viene assunta per via orale, intramuscolare, sottocutanea, endovenosa e anche sniffandola o fumandola e può provocare una riduzione del ritmo della funzione respiratoria ed il suo “piacere” porta sonnolenza e indolenza.

La dipendenza dall’eroina necessita di dosi sempre maggiori che possono arrivare a bloccare il sistema respiratorio del tossicomane. Dall’eroina si va in astinenza dopo poche ore dall’ultima assunzione: vomito, sudorazione, aumento della frequenza cardiaca e irrequietezza sono solo una parte dei sintomi da astinenza. Per questo tipo di droga, il sovraddosaggio può provocare uno stato di incoscienza e un rallentamento della respirazione che può portare alla morte per asfissia. Un intervento tempestivo presso strutture sanitarie potrebbe salvare la vita al malcapitato.

Per concludere, uno sguardo alle droghe sintetiche:

L’ecstasy è una droga sintetica che corrispondente alla metilendiossimetamfetamina, ben nota come MDMA. Essa si situa a metà fra i composti stimolanti e quelli allucinogeni controllandone l’umore, le emozioni, l’aggressività,  il sonno, l’appetito, l’ansia, la percezione. Infatti, l’ecstasy agisce aumentando la presenza di serotonina alle terminazioni sinaitiche provocando vari effetti psicologici che possono essere una  forte sensazione di benessere, una accresciuta confidenza con gli altri ed anche una maggiore capacità di percepire il ritmo e la musica (ecco perché viene consumata in grossi quantità in discoteche o luoghi similari).

L’ecstasy è spesso considerata essere una droga innocua, probabilmente a causa dell’aspetto con la quale viene venduta ovvero come pastiglie colorate con spassosi loghi. Inoltre, molte persone ritengono meno pericolosa una sostanza che si “mangia” di una che si “inietta”. Frequentemente l’ecstasy è assunta in combinazione con altre sostanze quali LSD, cocaina, amfetamine o alcol. La combinazione con droghe stimolanti tende ad incrementare la tensione e ad aumentare l’effetto.

L’uso di ecstasy provoca una forte riduzione nelle capacità mentali della persona e, come giusto sottolineare, ogni anno si registrano migliaia di decessi legati soprattutto ad incidenti stradali dovuti ad una somministrazione violenta di questa droga.

Dall’ecstasy si può andare in overdose (alcuni sintomi possono manifestarsi attraverso attacchi di panico, debolezza fisica, aumento della pressione sanguigna fino ad arrivare alla perdita di coscienza) e anche in astinenza quando si perde l’appetito e si hanno problemi di concentrazione e di stato mentale in genere.

Le amfetamine sono sostanze ottenute sinteticamente ed è uno stimolante che può provocare gravi danni al sistema nervoso centrale. Tale categoria di sostanze comprende inoltre molti farmaci generalmente utilizzati come psicostimolanti e/o anoressizzanti.
L’amfetamina (conosciuta anche come “Speed”, “Crystal” o “Crank”) si presente come una polvere bianca sottilissima che può esser disciolta nell’acqua. Si puó anche assumere per endovena o per inalazione.

Col rilascio di serotonina, questa droga provoca una stimolazione cerebrale ed un prolungamento dello stato di veglia eliminando la stanchezza e una sensazione di lucidità. Tali sostanze inducono anche temporanei incrementi della performance, come il doping, specie nel campo sportivo. Possono anche determinare ansia, aumento della pressione, collassi ed è inutile sottolineare che l’uso continuo genera dipendenza e che il rischio di overdose è relativo, appunto, all’uso di questa droga per via endovenosa.

Assodato che la dipendenza da amfetamina è esclusivamente psicologica, sono stati ripetutamente riportati episodi, spesso fatali, relativi a psicosi paranoide, collasso cardiocircolatorio, emorragia cerebrale ed infarto.

Antonio De Nigro

 

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