Perché è ora che l’Italia abbia un suo istituto per la cybersecurity

Il governo propone di istituirlo e destina i fondi in legge di bilancio. Per gli esperti del settore è tempo che si crei un centro del genere, che faccia cultura sulla sicurezza informatica

(Foto: Getty Images)

di Paolo Prinetto, direttore del Laboratorio nazionale di cybersecurity del Cini (Consorzio Interuniversitario Nazionale per l’Informatica)

Accogliamo con enorme entusiasmo la notizia della creazione dell’Istituto italiano di cybersicurezza, prevista nell’ultima legge di bilancio. Crediamo che l’istituzione di una simile fondazione possa contribuire a rafforzare il Paese su un piano ormai diventato centrale e strategico sia per la nostra industria sia per la sicurezza degli stessi cittadini.

La crescita delle minacce informatiche, particolarmente acuita dall’emergenza sanitaria che stiamo vivendo, impone alla nazione delle scelte radicali in materia di riorganizzazione e di avanzamento tecnologico. A sfide straordinarie devono corrispondere misure adeguate, e questo è il caso con la sicurezza informatica, che al di là delle prescrizioni astratte, richiede interventi operativi e concreti a protezione delle nostre infrastrutture e dei servizi al cittadino.

Come Laboratorio abbiamo sempre sostenuto che il cambio di marcia dovesse essere prima di tutto culturale, perché è nella quotidianità dei gesti che compiamo sui nostri dispositivi che si sostanzia l’esecuzione di pratiche virtuose che rendono il cittadino più sicuro. In tal senso, confidiamo che l’IIC possa diventare capofila e coordinatore di tutte quelle iniziative che ancora rimangono troppo isolate per permettere al Paese di fare fronte comune nel respingere attacchi cibernetici e operazioni di spionaggio digitale.

Di fatto, l’iniziativa si colloca nel solco delle proposte che il Laboratorio avanza da anni, e che abbiamo riassunto in innumerevoli convegni e nella redazione del Libro bianco ‘Il Futuro della Cybersecurity in Italia: Ambiti Progettuali Strategici’. Quindi non possiamo che metterci a disposizione per affiancare e sostenerla, al meglio delle nostre possibilità, per dare all’Italia l’opportunità di fare uno scatto significativo nel mondo della sicurezza informatica.

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