Hong Kong, il magnate pro democrazia rischia l’ergastolo

Il magnate dei media di Hong Kong Jimmy Lai è stato formalmente accusato della violazione della legge sulla sicurezza nazionale, diventando l’attivista pro democrazia di maggior peso a finire nelle maglie della normativa imposta dalla Cina sull’ex colonia britannica. Lai – fondatore di Next Digital, che pubblica il tabloid Apple Daily – è stato arrestato ad agosto con l’accusa di collusione con forze straniere, un reato punibile con l’ergastolo secondo la nuova contestata legge.

La legge sulla sicurezza nazionale per Hong Kong ha portato “molta più stabilità sociale, sviluppo economico e libertà”, ha commentato la portavoce del ministero degli Esteri cinese Hua Chunying, “coloro che hanno perso la libertà erano collusi con forze straniere o hanno usato la cosiddetta ‘libertà’ per impegnarsi in attività che mettono in pericolo la stabilità e la libertà di Hong Kong”. Non è la Cina, “ma alcuni altri Paesi che reprimono arbitrariamente individui, istituzioni cinesi e imprese in nome della sicurezza nazionale”.

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