Renzi apre la crisi di governo. Le 9 parole chiave del suo intervento 

AGI – Matteo Renzi apre la crisi di Governo. Lo fa con una conferenza stampa nell’auletta dei gruppi alla Camera. Ecco le parole chiave del suo intervento:

DIMISSIONI. Nessun dubbio fin dall’inizio. “Come Italia Viva – dice Renzi – abbiamo convocato questa conferenza stampa per fare il punto sulla situazione politica del Paese e per annunciare le dimissioni di Bellanova, Bonetti e Ivan Scalfarotto”.

MATTARELLA. “Nell’affermare la fiducia incrollabile nel Presidente della Repubblica, noi pensiamo che si debba affrontare i tre punti cardine che le ministre e il sottosegretario hanno scritto al presidente del Consiglio”.

CONTE RE NUDO. “La democrazia ha delle forme e se le forme non vengono rispettate, allora qualcuno deve avere il coraggio anche per gli altri per dire che il Re è nudo. Non consentiremo a nessuno di avere pieni poteri. Questo significa che l’abitudine di governare con i decreti legge che si trasformano in altri decreti legge, l’utilizzo dei messaggi a reti unificate, la spettacolarizzazione della liberazione dei nostri connazionali, rappresentano per noi un vulnus alle regole del gioco. Chiediamo di rispettare le regole democratiche”.

SCOSTAMENTO BILANCIO. “Noi voteremo lo scostamento di bilancio, saremo al fianco del governo – quale esso sara’ – per il decreto ristori”.

RESPONSABILI. Gli altri partiti della maggioranza – dice Renzi – “di sicuro hanno cercato i responsabili. Se li hanno trovati, lo vedremo in Parlamento”.

DESTRA SOVRANISTA. “Non abbiamo nessuna pregiudiziale, né sui nomi né sulle formule. Non daremo mai vita a un governo con le forze della destra sovranista che abbiamo combattuto. Non c’e’ alcuna ipotesi di ribaltone”.

TRUMP. “Il fatto che il presidente uscente degli Stati Uniti si sia comportato in modo cosi’ irresponsabile avrebbe richiesto una condanna dura come quella che è arrivata da una leader di centro destra come Angela Merkel. Nessuno di noi immagina di usare quello che e’ accaduto negli Stati Uniti per fare polemica qui, ma serviva un atto di responsabilità in più”.

COSTRUTTORI. “Se e’ chiaro dove si vuole arrivare, si costruisce. Se non è chiaro, non c’è nessuna costruzione. Se non c’è progetto non si costruisce. Noi siamo orgogliosamente costruttori”.

 PARLAMENTO. “Se c’è un’apertura politica vera si discute in Parlamento, non per la strada con la gente che ti urla e ti fischia. Se vuoi fare un’apertura vera la fai sui contenuti”.

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