Un bando per startup specializzate in sistemi di Ai recluta proposte innovative per affrontare la pandemia di coronavirus. Humanitas guida l’iniziativa
Colmare la distanza tra il settore digitale e i sistemi sanitari dei paesi dell’Unione europea, con un programma di accelerazione di progetti e soluzioni cliniche in grado di sfruttare le tecnologie di intelligenza artificiale nell’analisi dei dati per la lotta a Covid-19. È l’obiettivo del programma Covid-X, finanziato dal fondo europeo Horizon2020, della durata di due anni durante i quali verranno investiti 4 milioni di euro in progetti capaci di migliorare i processi di diagnosi, prognosi e follow-up dei pazienti.
Il programma è rivolto a startup o pmi innovative in grado di avanzare proposte tecnologiche di livello Trl7+, che abbiano ottenuto o stiano per ottenere il marchio Ce. I partecipanti possono candidarsi da soli (modalità single player), con un progetto convalidato da uno dei partner clinici di Covid-X, oppure lavorando insieme a un operatore sanitario (multiplayer). Nel primo caso il finanziamento diretto ammonterà a 100mila euro, nel secondo il supporto al team sale a 150mila euro. Una volta selezionate le aziende avranno accesso a Covid-X Sandbox, la piattaforma dei dati sanitari pubblici e privati su Covid-19 e saranno ammesse a un programma di dieci mesi con tre accelerazioni: supporto tecnico, coaching aziendale e convalida etica.
Il progetto valuterà l’applicazione delle tecnologie data-driven più avanzate direttamente nel contesto reale, grazie alla partecipazione dei partner clinici in Svezia, Spagna e Italia, dove il progetto dell’ospedale Humanitas di Rozzano (Milano) è stato selezionato vincendo il bando su 250 proposte in gara. Il nosocomio metterà a disposizione il suo centro di intelligenza artificiale, prima struttura di questo tipo in un ospedale in Italia, condotto da un team di data scientist, medici e manager guidato da Victor Savevski, chief innovation officer di Humanitas. Già nella prima ondata sono state diverse le aree di applicazione: dalla diagnostica per immagini, all’incrocio di dati epidemiologici fino alla costruzione di algoritmi per velocizzare i tempi d’intervento.
“L’intelligenza artificiale oggi è un asset fondamentale perché consente di dedurre informazioni da migliaia di dati in tempi molto rapidi”, spiega Savevski: “Mai come adesso la ricerca clinica ha bisogno di trovare soluzioni efficaci più velocemente per fronteggiare le emergenze. Siamo fiduciosi che questo progetto porterà alla condivisione di risorse tecnologiche, dati e competenze che ci aiuteranno a raggiungere standard di cura più elevati per la salute di tutti”.
Covid-X punta a raccogliere oltre 155 candidature e a selezionarne 31. Il programma si articola in due call e la scadenza per partecipare alla prima è il 27 gennaio.
Leggi anche
Potrebbe interessarti anche