L’UE non ci sta e propone il sequestro dei vaccini negli impianti sul territorio
L’ipotesi non è improbabile. L’UE potrebbe requisire le dosi di vaccini direttamente dalle aziende produttrici
Taglio dei vaccini: si passa alle maniere forti. Bruxelles non può più aspettare e la questione fa infuriare l’Unione Europea. E lo fa a tal punto che, secondo quanto riporta Repubblica, il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, in una lettera lancia l’idea di requisire i vaccini prodotti negli impianti delle Big Pharma sul territorio dell’Unione.
La proposta fatta da Michel è la risposta ai quattro capi di Stato e di governo che la scorsa settimana gli avevano chiesto per iscritto di lavorare a una soluzione al ritardo con cui i produttori stanno consegnando i vaccini ai governi della Ue.
Riferendosi agli scontri tra Europa e le case farmaceutiche sui tagli delle consegne, Michel scrive: «Se non dovessimo trovare una soluzione soddisfacente, credo che dovremmo esplorare tutte le opzioni e fare uso di tutti i mezzi legali e misure coercitive a disposizione nei trattati».
Che sarebbero, come dice un po’ più avanti, il ricorso all’articolo 122 che appunto prevede la requisizione dei prodotti necessari a superare una circostanza eccezionale.
Al momento è solo una possibilità messa in campo. Nelle prossime ora si capirà se davvero l’Unione utilizzerà quest’arma o se la userà solo per mettere pressione alle case farmaceutiche.
Il sospetto è che il taglio dei vaccini sia causato non come viene detto da motivi tecnici, ma dalla vendita delle dosi prenotate dalla Commissione europea a nome dei governi dell’Unione all’estero, nel Regno Unito, in America e in altri continenti, ha riportato VanityFair.it.