Dal Montana il più antico fossile di primate

primate
(Credits: Andrey Atuchin)

Molto tempo prima di esseri umani, scimmie e lemuri, i più antichi primati sarebbero comparsi sulla Terra quando ancora i dinosauri dominavano il pianeta. E subito dopo la grande estinzione, avrebbero trionfato sui loro competitori cibandosi di frutta e insetti e conquistando le vette della foresta. È la storia che racconta l’eccezionale ritrovamento nel Montana del più antico fossile di primate fino ad oggi: 5 denti molari e i resti di una mandibola risalenti a 65.9 milioni di anni fa. Poco più di 100.000 anni dopo l’estinzione di massa dei grandi dinosauri.

Per il team dei dieci ricercatori degli Stati Uniti che hanno firmato lo studio almeno 3 denti su 5 appartengono a una nuova specie, Purgatorius mckeeveri. La scoperta, pubblicata sulla rivista Royal Society Open Science, contribuisce alla nostra comprensione di come la vita sulla Terra sarebbe ripresa dopo la grande estinzione del Cretaceo, con il trionfo ecologico dei più antichi antenati dell’Homo sapiens.

L’antenato dei primati?

Il nostro antenato era un piccolo mammifero arboricolo, con un aspetto a metà tra quello di uno scoiattolo e quello di una scimmia. Apparteneva all’ordine estinto dei Plesiadapiformi – che è vissuto tra 64 e 45 milioni di anni fa. Sulla parentela tra i Plesiadapiformi e i moderni primati – che comprendono anche gli esseri umani – il parere degli scienziati non è unanime. Potrebbero essere due gruppi separati che discendono da un antenato comune, ma l’ipotesi dominante è che i Plesiadipiformi siano primati arcaici, nostri progenitori e antenati.

L’ordine dei Plesiadipiformi comprende 11 famiglie, oggi tutte estinte, e oltre 150 specie conosciute. La famiglia più antica è quella dei Purgativiiridae, che comprende i due generi Purgatorius e Ustoletes e 7 specie conosciute. Purgatorius è il genere più antico, vissuto tra 70 e 60 milioni di anni fa. I mammiferi del genere Purgatorius sarebbero quindi sopravvissuti alla grande estinzione di massa del Cretaceo-Paleocene, che oltre ai dinosauri – ad eccezione degli uccelli – portò alla scomparsa di circa il 70% di tutte le specie marine e continentali esistenti.

Il ritrovamento fossile

I mammiferi iniziarono a diversificarsi dopo la scomparsa dei dinosauri, occupando le nicchie ecologiche rimaste libere. Entro un milione di anni dalla grande estinzione, sarebbero diventati molto abbondanti di numero e avrebbero dominato la nicchia onnivora/frugivora. Ma fino ad ora, la traccia fossile più antica dei primati era quella di uno scheletro rinvenuto nella provincia cinese dello Hubei risalente a circa 55 milioni di anni fa.

Il ritrovamento di denti fossilizzati di Purgatorius nella Hell Creek nel nord est del Montana aggiunge a questo scenario un nuovo importante tassello. La zona era già famosa per i suoi fossili di T. Rex, triceratopo e di grandi mammiferi. Un team di 10 scienziati appartenenti a diverse università degli Stati Uniti ha portato avanti la ricerca dei fossili per oltre due decenni. I nuovi resti risalgono a 65.9 milioni di anni fa, 105.000 – 139.000 anni dopo l’estinzione di massa del Cretaceo-Paleocene. Sono oggi conservati al Museo di Paleontologia dell’università della California.

Una nuova specie

Si tratta di 5 denti e alcune ossa della mandibola e della mascella. I denti, in particolare, appartengono a due specie diverse: Purgatorius janisae e una nuova specie chiamata Purgatorius mckeeveri. 3 dei 5 denti ritrovati – un molare inferiore e due molari superiori – avrebbero infatti caratteristiche uniche e diverse rispetto a quelli delle altre specie di Purgatorius conosciute. La loro forma, in particolare, conferma che la dieta di questi primati arcaici doveva essere prevalentemente a base di frutta e insetti sopravvissuti all’estinzione. I nostri piccoli antenati avrebbero quindi trionfato su i loro competitori, gli ungulati arcaici – mammiferi con una dieta prevalentemente erbivora, da cui discendono, tra gli altri, cavalli, rinoceronti, giraffe e mucche.  

Lo studio, scrivono i ricercatori, fornisce una ulteriore prova che i primi primati sarebbero comparsi sul pianeta prima dell’estinzione dei dinosauri. “Questa scoperta è eccitante perché rappresenta la più antica presenza di primati arcaici nella documentazione fossile” – ha dichiarato Stephen Chester del Brooklyn College di New York, co-autore dello studio – “Si aggiunge alla nostra comprensione di come i primi primati si siano separati dai loro concorrenti in seguito alla scomparsa dei dinosauri”.

Riferimenti: Royal Society Open Science  

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